I ti mostre) Il grattacielo costruito dal1a « Società èatto1ica di Àssicurazione n a1 Rione Carità - nel quale la sostituzione edilizia ha realizzato indici di fabbricabilità fra i più elevati di tutto il territorio urbano di Napoli, e determinato le massime intensità di traffico a causa della variata « funzione di zona >> - ha occasionato con la sua ultimazione polemiche piuttosto vivaci e nutrite, in cui sono entrati attivamente la stampa locale, personalità del mondo culturale urbanistico italiano, funzionari, e infine, direttamente chiamati in causa, gli stessi proge_ttisti. Anche indipendentemente da quelli che possono essere gl1 ulteriori sviluppi di una questione tuttora fluida, sembra interessante puntualizzare, più che le fasi di questa a tutt'oggi non conclusa vicenda, da una parte i suoi nessi con la odierna strutturazione economicopolitica italiana nel settore dell'edilizia, dall'altra il suo significato alla luce dell'attuale cultura urbanistica. Giacchè, a nostro giudizio, possono così emergere utili indicazioni, nel senso di una maggiore precisazione delle « implicazioni etiche >> relative alla parte del progettista, e quindi una più lumeggiata analisi della sua collocazione e delle sue responsabilità nell'ambito della nostra società. Inoltre, in termini più generali, può nascere da ciò una conferma o meno di alcuni giu·dizi espressi - anche da noi in particolare - in merito alla funzione che in questa stessa società viene esplicata dalle élites culturali, nel settore della pianificazione urbanistica. Il fenomeno del « ritorno alla città n, per il quale si ha, in certo senso, un processo di « introversione n dell'organismo urbano, dopo la caotica espansione edilizia (non urbanistica) di questo dopoguerra, è stato analizzato nella sua natura e nei suoi aspetti: se ne conoscono le componenti causali, e sfortunatamente ~nche i primi riflessi deteriori sulle preesistenze ambientali nei nostri centri antichi e sulle condizionj di vita urbana, cui proprio in questa sede è stata di recente dedicata un'analisi critica (cfr. cc La città indifes,a », in Nord_ e Sitd~ n. 38). Tipica dell'attuale strutturazione economica italiana è la accentuata collocazione del capitale nel settore dell'edilizia, nel quale la specula- , . zione, rettasi finora prevalentemente sul « plus-valore >> della lottizzazione di aree acquistate come agricole e divenute poi edificabili, tende invece ora ad orientarsi verso lo sfruttamento intensivo dei s.uo,li ancora liberi - o resi tali mediante demolizioni - nei <lentri vitali dei grandi organismi urbani, dove la concentrazione di interessi e di traffici, determinata appunto dalla espansione addìtiva, influenza in misura determinante il mercato. Naturalmente, il fenomeno si presenta in una sua gamma abbastanza vasta anche -di cc scale » economiche: ·poichè si va dall'imprenditore fortunato che di giorno in giorno formula un proprio programma - o che spesso opera senza programma alcuno - fino ai grossi gruppi finanziari, dei quali [32] Bibloteca Gino Bianco
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