Nord e Sud - anno V - n. 42 - maggio 1958

ad esempio, di tramutarsi in un autentico campione di teologo della ba~sa scolastica o addirittura in un Don Ferrante? Egli dimostra, sillogismi alla mano, che un movimento operaio cattolico non è una sostanza nè un accidente, e che quindi non esiste: fortuna per lui che quel movimento non è ...la peste! Quello di Diaz è soltanto un esempio; si legga ancora a p. 185 di Passato e presente: « il partito è la coscienza riflessa della classe, è come la sua autocoscienza. La funzionalità o strumentalità suppone un'adeguazione della coscienza all'essere non nel senso di una passiva determinazione, bensì nel senso di una dinamica circolarità di rapporti che viene paralizzata proprio quando il partito viene ipostatizzato e la classe strumentalizzata n: non siamo in pieno nel gergo e nella tematica di una scolastica marxista? E quando finalmente si legge che un giudizio sull'esperienza iugoslava è prematuro sembra addirittura di sognare: la condanna di Gilas ad alcuni anni di galera per reato di pensiero non è già un giudizio che noi;i ammette dubbi? Certo Tempi Moderni appare più aiperto di Passato e Presente: le considerazioni di Crisafulli sullo scioglimento del Senato, ad es-empio, sono . nella sostanza rigorose e giuste e senza concessioni al linguaggio e alla mentalità di cui abbiamo appena dato un esemplare. Ma son differenze di sfumature piuttosto che di sostanza, e gli amici e i lettori restano con la loro fame. Eppure sarebbe facile liberarsi di simili deformazioni: un po' più di coraggio o di follia: ecco un nuovo Elogio della follia a cura dei redattori di Passato e Presente e di Tempi Moderni. E occorre altresì porsi in modo assolutamente chiaro e senza nessuna possibilità di equivoco il grande problema che il rapp·orto Krusciov o la rivolta d'Ungheria avevano suggerito alla coscienza di tutti i comunisti che volevano ragionare con la loro testa, e che era lo stesso problema che aveva posto tanti, e noi tra i tanti, nelle file dei più risoluti avversari democratici del comunismo: il problema, cioè, delle garanzie della libertà. Gli altri problemi (pianificazione o no, neocapitalismo o nazionalizzazioni, sindacalismo nuovo o partito unico della classe operaia e via dicendo) sono secondari, poichè tutti dipendono da esso: la somma di conquiste costituzionali che la civiltà occidentale aveva faticosamente accumulata, dall' habeas corpus alla libertà di stampa e di associazione, e su cui si era lugubremente, ironizzato come su concetti e fatti borghesi, si è dimostrata incancellabile dal cuore umano. Quelle conquiste sono apparse come le istituzioni fondamentali e necessarie di un regime civile. A noi non sembra dubbio che se si muove da queste considerazioni il modo di avvicinarsi alle varie questioni che ~tanno a cuore ai collaboratori di Tempi Moderni e di Passato e Pre• sente muta radicalmente; e muta anche l'impostazione mentale. N. d. R. [31] Bibloteca Gino Bianco

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