Nord e Sud - anno V - n. 42 - maggio 1958

di sviluppo ulteriore): i rischi connessi a codesta specializzazione, difatti, sare·bbero attenuati sensibilmente dalla vicinanza di u11 « comprensorio>> a struttura industriale diversificata. * * * Vi è un'ultima considerazione da fare, che sarebbe veramente superflua, se certi orientamenti più o meno « ufficiosi » non la rendessero, viceversa, essenziale. Una politica di svilu-ppo e di localizzazione industriale, oltre che ben defi11ita - sulla 1 scorta di criteri ed indirizzi di massima, da stabilire . secondo le attuali conoscenze e possibilità, in modi similari a quelli che sopra si è accennato a titolo esemplificativo -, deve essere attiva, se si vuol essere efficace: nel senso, cioè, che non soltanto deve sfruttare gli strumenti manovra1biliche ha a sua disposizione, nelle combinazioni che si ritengono le più convenienti; ma - e soprattutto - nel senso che deve giovarsi di quella manovrabilità per conferire un vivace e tempestivo impulso alle iniziative. Circola insistentemente l'idea - tanto per scender nel con1 creto - che I il Comitato dei Ministri e la Cassa dovrebbero prendere in considerazione l'opportunità del finanziamento - e la misura del medesimo - per la formazione di << zone industriali», soltanto dopo che i Consorzi previsti dalla legge n. 634 si siano costituiti e dopo che si conoscano le industrie che andranno ad ubicarsi nella costituenda « zona»; a loro volta gli Enti pub1 blici l~cali - pur tanto ,pronti nell'avanzare proposte tanto velleitarie quanto vaghe, improntate al consueto municipalismo - attenderebbero a pie' fermo l'arrivo delle ind·ustrie che dovreb1 bero localizzarsi nelle rispettive, ancora inesistenti « zone >>. Ora, sembra chiaro che un m,odo siffatto di accingersi al << rilancio>> dell'industrializzazione significa rinunciare a priori a rinnovare i metodi di intervento nonostante che il legislatore si sia curato di fornire i mezzi atti allo scopo. Al Governo si chiede, appunto per questo, di cominciare con l'ad,ditare quelle che saranno le zone di intervento - se non altro, le zone di concentrazione degli interventi futuri - affinchè agli Enti locali ed agli operatori siano chiare le rispettive possibilità ed op.portunità. Ma il Governo deve anche· ·preoccuparsi di indirizzare o coordinare la azione degli Enti locali; e a questi si deve imporre di abbandonare una [2S] Bibloteca Gino Bianco

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