L'applicazione di un siffatto criterio <<integrativo» sembra peraltro riconfermare <<la necessità di i11dividuare regioni. . . che si potreb·bero dire 'di co11ce11trazione indt1striale', in cui dovrebibero armonicamente com1 binarsi e dosarsi gli interventi>>; necessità già additata su Nord e Sud ( 7 ) con riferimento a regioni che p.oi sembrano corrispondere pienamente a quelli che, sempre s11 questa rivista, il Cifarelli definì, con dizione preferibile, veri e propr1 << comprensori di industrializzazione» (8 ). È possibile che qt1esta interpretazione sia un pò una forzatura del pensiero espresso dall'on. Campilli: ma d'altro canto non sem-bra possa esservi dubbio sul fatto cl1e i benefici più ~amp1di una «industrializzazione concentrata» siano quelli che derivano da concentrazioni territoriali, del- . le industrie, di un ordine relativo superiore a quello cui a,ppartiene il raggr11ppamento di più stabilimenti topograficamente adiacenti. L'idea di identificare {!ei « comprensori di industrializzazione», nei quali concentrare la manovra deg'li incentivi previsti dalla legge 634, sì da suscitarvi una trama di piccole e medie industrie gravitanti attorno ad uno od anche più « nuclei industriali» - le vere e proprie « zone industriali » previste dalla legge - di varia consistenza, sembra corrispondere soddisfacentemente ad esigenze <<naturali » e di razionale inter-- vento. Da un canto, infatti, essa si ispira a concreti modelli di distribuzione territoriale delle industrie, quali si determinano nel corso dei processi di localizzazione spontanea, come si riscontra nelle regioni industrialmente evolute del nostro Paese, e come sembra ·potersi già riscontrare in embrione nelle zone piu industrializzate del Mezzogiorno stesso (&); d'altro canto, essa rispecchierebbe forme di interventi sulla localizzazione delle industrie già largamente sperimentate in altri Paesi (10 ). ( 7 ) Cfr. la n.d.r. del n. 33, agosto 1957 (pag. 39). ( 8 ) M. CrFARELLI, << Esperienza 1neridionalista », in Nord e Sud, A. IV - n. 27, febbraio 1957 (pag. 30). ( 9 ) Cfr., a questo proposito E. F10RE, << Travagli e sviluppi dell'industria napo· letana », in: Orizzonti Economici, n. 14, novembre-dicembre 1957 (specie par. 9). ( 10 ) Per quanto concerne la tipica esperienza delle Development Areas britanniche, cfr. - oltre alle << note di redazione» citate, - A. GRAZIANI, << La svolta dell'industrializzazione» in Nord e Sud, n. 21, agosto 1956. Si noti, inoltre, che già nel 1952, nella relazione presentata dalla SVIMEZ al IV Congresso Nazionale di Urbanistica, si affermava la necessità di fondare le << zone industriali » ( di cui si sono avuti vari [21] Bibloteca Gino Bianco
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