Nord e Sud - anno V - n. 42 - maggio 1958

1952 • • 2885 31 3005 33 1953 • • 3889 41 3871 40 I 1954 • • 3421 35 2426 25 1955 • • 3277 33 3175 32 1956 • • 3856 38 2716 27 Il numero esprimente la proporzione per mille abitanti degli immigrati è massimo nel 1953 e diminuisce leggermente; nel 1956 è pressochè doppio di quello del 1948. Anche ,per l'emigrazione la quota massima fu raggiunta nel '53; negli anni successivi si ha una forte diminuzione. Quanto alle componenti sociali, gli immigrati sono prevalentemente professionisti (notai, ·medici, avvocati) e artigiani (c~lzolai, meccanici, falegnami) che trovano facilmente lavoro a Salerno, dato che i figli degli arti-- giani locali difficilmente esercitano il mestiere del padre, ma tendono a trasformarsi• in ceto medio impiegatizio (maestri, sottufficiali ecc.). Alcuni immigrati sono tecnici altamente specializzati che vengono dal Settentrione. Gli emigrati sono per lo più im-piegati che raggiungono le loro sedi. Scarso rilievo ha avuto l'emigrazione vers.o l'estero, tranne negli anni '49 - '50; si trattava per lo più di artigiani (muratori, calzolai) diretti verso l'Argentina e, in grandissima parte, verso il Venezuela; in altri tempi il flusso emigratorio si volgeva essenzialmente verso l'Argentina ed il Brasile, il cui clima relativamente moderato consentiva agli stranieri di acclimatarsi e di restarvi difinitivamente cosa che difficilmente accade a chi s'è recato nel Venezuela; può quindi prevedersi •per i prossimi anni una immigrazione di ritorno da questo paese. L'immigrazione non registrata viene dal Cilento ed in piccola parte dal1' Avellinese; sono per lo più contadini che si trasformano in manovali. I «clandestini>> costituiscono attualmente circa il 6-7 % della popolazione ed aumentano in misura di 600-700 unità all'anno. Queste cifre sono di pura valutazione, a causa appunto della clandestinità del fenomeno, Nè è possibile avere dati dalle industrie, dove i provinciali tròvanq lavoro, in quanto essi sono assunti senza il tramite dell'Ufficio di collocamento e vengono quindi tenuti nascosti. Anche da Salerno, probabilmente, parte un flusso di emigranti clandestini, operai che vanno al Nord; _di ciò costituisce un indizio il fatto che la popolazione presente è - anno 1956 - inferi ore, sia pure di poco, alla risiedente, mentre precedentemente era stata sempre superiore. '[ 121] Bibloteca Gino Bianco

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