Nord e Sud - anno V - n. 42 - maggio 1958

intendono per istituzioni, le istituzioni dello Stato cioè, ma anche tutte le altre che la tradizione non intende per tali, dai partiti ai gruppi di pressione, dai grandi complessi della stampa di informazione alle concentra~ zioni industriali) si è alterato, o se si pretferisce si è soltanto mutato, e di questo mutamento la prima vittima è stato il sistema di garanzia della li1 bertà. Nuove forze hanno cominciato a premere, ad esercitare il loro potere nella società, senza che altre forze controbilancianti si opponessero ad esse e le equilibrassero. E in conseguenza gli strumenti medesimi che erano stati escogitati dalla scienza p.olitica ·come ,punti di resistenz·a per assicurare i diritti degli inermi sono stati inesora!bilmente tf'avolti nella crisi. ·Chi consideri la funzione e i ·poteri dei parlamenti in una moderna società democratica, ad esempio, non potrà non rendersi conto dell' esattezza di tale ·osservazione. I par la1nenti da una parte aippaiono privati della loro forza e at1torità origina·rie in quanto v'è stata una tendenza dei p.oteri a concentrarsi fuori delle ra-p1 presentanze nazionali (i 1 partiti, per quel che riguarda immediatamente la vita politica; tutta la rete degli interessi -economici, poi), e dall'altra appaiono sottoposti alle pr,essioni e all'assalto di questi ,p,oterimedesimi 1 dall' esterno. Il risultato è stato ,quello svuotamento cui tutti ab1biamo assistito, per riparare al quale non è sufficiente fa:r l'inchin·o d'obbligo alla ma•està della rél!ppresentanza nazionale e non è neppure sufficiente invocare le riforme costituzionali (come si vede da ogni parte ed in ogni dove) dal momento che col riformare le costituzioni ci si mantiene alla periferia dei ·problemi. A meno che, naturalmente, non si comprenda nelle ,riforme ,c 1 ostituzionali tutta un'altra serie di interventi che correggano gli effettivi squilibri istituzionali. Anche ·per siffatte ragioni - e questa potrà ·sembrare una considerazione secondaria ma, come si vedrà, ci porterà al cuore del prdblema - non si può condividere la critica fatta da alcuni ai gruppi di pressione in nome della pericolosità dell'ass.ociazionismo. Il timore che una nuova fortuna dell'associazionismo 1possaportare ad un corporativismo ,di tipo f eudale è infondato ed assurdo per la semplice ragion·e che mancano oggi le condizioni storiche di una società di tipo feudale. Sul mon,do contemporaneo è passata, piaccia o no, la Riv,oluzione francese, e con essa il tema della li·bertà politica è diventato il cardine di •ogni struttura sociale: la piramide delI'ancien régime è· stata definitivamente decapitata. Semmai v'è un ,difetto dell'associazionismo, nella società dei n.ostri giorni, in quei settori [10] Bibloteca Gino Bianco

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