ha avuto difficoltà ad accettare l'U.E.O., cioè il principio del riarmo nazionale della Germania, e si è dato da fare ·per farlo ·passare alla camera francese. La Francia ripeteva, aggravato, l'errore commesso tra il '20 e il '30 di risospingere la Germania sulle vie del nazionalismo, ignora ndo il fatto che in Germania il problema della libertà è largamente le gato a quello dei rapporti internazionali (nello stesso senso in cui avviene anche 1 in Italia); per cui democrazia è in gran parte anglofilia e francofilia, è cosmopolitismo, mentre antidemocrazia e nazionalismo fanno tu tt'uno. La li,bertà in Germania come in Italia è divenuta un fatto p olitico centocinquanta anni fa, all'ombra delle baion-ette francesi. La battaglia intorno alla C.E.D. ha costituito un momento di sce lte fondamentali; quel che si decideva allora avrebbe costituito una o pzione f.ondamentale: o continuare sulla via della Europa o dare partita vinta agli oltranzisti dello stato nazionale. Ed intanto, a come sono and ate le cose, la Germania, ricacciata sulle vie del nazionalismo, costituisc e oggi di nuovo il più gross.oproblema nel cuore d•ell'Europa; i tedeschi hanno ricostituito la loro economia nazionale, ma che cosa è oggi politicamente la Germania? Quali orientamenti prenderanno i tedeschi una vol ta che il cancelliere Adenauer non sarà più in grad·o di guidare il suo paese? L'Europa si trova un'altra volta di fronte all'eterno ·problema te desco, complicato questa volta dallo stato di divisione della Germania e soprattutto dalla possibilità (anzi dalla pr,oba,bilità)che al problema veng a data una soluzione in totale assenza dell'Europa e che i sovietici, di quella che dovrebbe essere la forza principale dell'Europa Unita, riescano a fare lo strumento migliore per tenere rEuropa divisa. Il cammino compiuto dalla politica sovietica dal :54 ad oggi è cosa nota. Queste le conseguenze dell'azione ,politica di Mendès-~rance, l'uomo che amava civettare con i comunisti all'Assemblea nazionale franc ese e con i russi alla conferenza di Ginevra dell'estate del '54: l'homo novus, in realtà, era fermo al 1938. Tutte le condizioni di inferiorità dei paesi europei tendevano a co nsolidarsi, ad assumere carattere definitivo; la lor.o incapacità di rinn ovarsi all'interno, l'invecchiare fatale delle loro istituzioni, dei loro ordinamenti, delle loro classi politiche, delle stesse problematiche p~litiche, l'ass opirsi dello spirito della libertà; l'impossibilità di ten-ereil passo con l'evolu zione della tecnica, di far valere le loro esigenze sui mercati mondiali, di fare [107] Bibloteca Gino Bianco
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