c,rganizzata> varrà più di ogni articolo (anche il presente), di ogni predica o squillo di tromba. È nelle biblioteche, nelle università, negli studi degli . artisti, nel progettare, nel costruire, 11eldecorare che si potrà constatare le possibilità reali di miglioramento. Quanto alla cultura, crediamo che, senza aspettare la munificenza interessata dei potenti o i doni dello Stato, si possano creare nel sud delle associazioni di persone ora disgregate - artisti e critica, docenti e discenti, amministratori e amministrati, produttori e pubblico, sopraintendenti e amatori d'arte - con l'esemp,lare i11iziativa di far conoscere l'arte antica e moderna e crearle un terreno di sviluppo# Naturalmente si dovrebbe evitare ogni analogia a istituti come università popolari o clubs per signore, far dirigere tali associazioni da persone qua. iificate ed esperte, magari ponendo sotto controllo di garanti (come avviene per l'Espresso) una linea d'azione rigorosamente aliena da pressioni di natura non artistica. Tali associazioni dovrebbero costituire biblioteche aggiornate a,lla n1igliore produzione internazionale, organizzare mostre d'artisti italiani e stranieri (aiutando gli artisti locali più meritevoli), indire dibattiti e conferenze sui problemi più ,,ivi del linguaggio contemporaneo, proiettare films sull'arte (che fin'ora non trovano sedi adatte alla loro co:ioscenza)) presentare diapositive, rendere noti i problemi della grafica, della fotografia, dell'urbanistica, delle arti i11dustriali, della scenografia~ delle arti visuali, presentare mostre di collezior1isti locali, discutere gli i11terventi sull'ambiente antico e sul paesaggio. Naturalmente queste asso• ciazioni potreb,bero integrarsi a vicenda, e svilupparsi a poco a poco, costruendo dal nulla. Per il passato come per il futuro c'è un gran lavoro da compiere, nel Mezzogiorno, a favore dell'arte. Il contri1 buto del Sud, alla cultura artistica è ancora da studiare e valutare in molte parti - ed è indicativo cl1e un'opera generale sia stata con1piuta da uno straniero, il Bertaux, fin dal lontano 1904- e un patrimonio disseminato in palazzi nobiliari, in chiese, jn conventi, in paesi sperduti, è tutto da trarre a nuova vita e da rivalutare. Persino nei musei ci sono felici possibilità di scoperta, come recentemente ha rivelato il ritrovamento dei due Correggio al Museo di Capodimonte. Scriveva il Croce, a proposito del Regno <li Napoli, che esso sorgeva [78] Bibloteca Gino Bianco
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