pea non sappia esprimere perso11alitàe idee di rilievo; ma queste nascono e vivono da un canto, senza un aggancio con la realtà esteriore. Uno dei fenomeni più singolari e meritevoli di interesse, è il contributo che dà la Facoltà napoletana d'architettura alla conoscenza dell'arte e del pensiero estetico moderno. E se pensiamo che a Palermo insegna G. C. Argan, ci accorgeremo che nel sud, nelle università, si tr.ovano le p•unte più avanzate della cultura artistica, dove invece, nel nord, queste sono generalmente ra1 ppresentate da cenacoli di artisti e pensatori raccolti intorno a riviste o a gallerie d'arte, o a movimenti d'avanguardia. Insomma, se nel nord, università e accaden1ie rappresentano spesso la burocratizzazione della cultura, nel sud può accadere diversamente. Q·uesto è il caso della Facoltà napoletana d'architettura, dove Roberto Pane e Carlo Cocchia esplicano un insegnamento sensibile ai valori del1' arte e dell'estetica europea, e nelle stessa operano due altri docenti, sui quali merita spender qualche parola per individuare certi dati, in apparenza contradditori, della cultura meridionale . . Il primo è Ottavio Morisani. Di lui è uscito recentemente un volume 5ul maestro del neoplasticismo, Piet Mondrian. Orbene, a più di dieci anni dalla, morte del pittore fiammingo, ci si poteva aspettare che il primo contributo alla conoscenza della sua personalità potesse venire da qualche studioso nordico, tedesco, o americano, () dell'Italia settentrionale, dove i concetti di Mondrian l1anno preso piede e son divenuti operanti dalla grafica all'architettura; ma che il pittore olandese, Qi forme così castigate e rese di un'assolutezza quasi razionale, di color.i così ridotti e privi di ogni sensuale allettamento, trovasse un esegeta in uno studioso napoletano - e il luogo d'origine è tutto un'indicazione di clima e di cultura - non c'era proprio da aspettarselo. L'altro caso, a nostro avviso, estremamente indicativo, è il rinnovamento del Museo di Capodimonte ad opera di B·runo Molajoli. Esso è importante soprattutto per il risultato: quell'equilibrio tra sensibilità moderna e valori antichi, tra cultura contemporanea e idealità passate. Un tale· risultato, che è sempre assai difficile a ottenersi, chiarisce, specialmente se posto a confronto. di altri analoghi esperimenti, e segnatamente quello non altrett~nto felice del Museo del Castello nella modernissima [75] Bibloteca Gino Bi neo
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