Nord e Sud - anno V - n. 41 - aprile 1958

• ribadire concetti e pregiudizi senza sottoporli all'urto di espressioni arti~ stiche più nuove. Una mostra come questa e parimenti quella del Torna, fanno avvertire un dato importante: che, se ir1altri luoghi, dove esiste una <<presenza» dell'arte contemporanea, non solo sono utili ma auspicabili anche mostre di arte antica - per mettere a contatto linguaggi e mondi diversi, per determinare u11a continuità tra passato e presente - dove la situazione è stagnante, come nel Sud, riproporre le forme del passato assu1ne una caratteristica di colore quasi reazionario, caratteristica che è anche risco.ntrabile sul piano politico, dove le forze reazionarie si arroccano a uniche dife11ditrici di un formalistico passato. A questo punto apparirà chiaro che proprio dalla conoscenza dell'arte moderna - una conoscenza diretta, aperta, non meditata attraverso la stampa e le riproduzioni -- potrà prodursi per il Sud un rinnovato interesse per l'arte. Tutta l'arte, l'antica e la moder11a, chè infatti è impossibile disgiungere i fenomeni essendo unica la sensibilità conoscitiva. Accanto a quel seguito di dibattiti, confere11Ze,articoli, proiezioni, che spesso accompagnano le mostre d'arte e sono di valido aiuto alla comprensione del fenomeno estetico, vi è un'altra ragione che milita a favore delle manifestazioni d'arte moderna. Ove esse fossero ben condotte, ben presentate e seguissero reali esigenze conoscitive, esse potrebbero assumere soprattutto quella funzione illuministica o di scuola (nel senso vero) che, in altri luoghi d'Italia e d'Europa, hanno assunto, particolarmente negl,i ultimi cento anni, i movimenti artistici d'avanguardia. Infatti il Mezz.ogiorno dall'esperienza futurista in poi non ha visto nascere dal suo seno alcun movimento artistico. E ciò ha un peso di gran momento sulla situazione e mentalità attuaie. Le mostre moderne ci libererebbero dai fantasmi di Matilde Serao e dei pittori della belle époqtte, di gusto ancora vagamente giolittiano. Accanto a motivi d'ordine culturale, vi sono però per gli artisti meridionali anche difficoltà d'indole pratica e sociale, da non porre in second' ordi11e,perchè ·anch'esse hanno una loro infl·uenza. La ·principale di que·ste difficoltà è la mancanza di un mercato che possa assorbire la produzione artistica, invogliarla, selezionarila, indurla a esprimere nelle 9pere una civiltà artistica contemporaneamente adegua- [73] Bibloteca Gino Bianco

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