Nord e Sud - anno V - n. 41 - aprile 1958

scorso tra il Settentrione e il Mezzogiorno tra Milano e la Puglia. Giuseppe Ungaretti - intervistato dalla Radio - dichiarava la sua profonda con- , tentezza per la manifestazione << e un entusiasmo da fargli sperare in tem .. pi più nobili in tempi meno brutalmente tragici>>; e aggiungeva: « Sono felice io per nascita se non per origine meridionale che l'estremo Mez~ogiorno sia anche questa volta, nelle iniziative, storicamente esemplare». Purtroppo, a distanza di anni la situazione dell'arte, nel sud, non si è punto migliorata, o meglio si direbbe peggiorata, se pensiamo che è rimasta qual era. Proprio quel « Premio Taranto >>fu u11adi1nostrazione chiara della arretratezza -culturale delle città meridionali. Nella città pugliese, infatti, nei giorni della mostra si inscenarono dimostrazioni e comizi, si .stamparono manifesti, si i111brattarono i muri con scritte inneggianti a Raffaello per opporsi alla modernità delle opere che, d'altro canto non sorpassavano certi limiti di figuratività e quindi potevano essere più facilmente accettate. Ma il coln10 di faziosità fu toccato da un giornale barese che contraffece il disegno dell'opera premiata - un ottimo << gallo del mare » di Meloni - per poter11e fare t1na stroncat11ra. Reazioni di tal genere se erano sempre preferibili al tranquillo lasciar correre, dimostravano però una situazione ben altrimenti diversa da quella delle reazioni della Parigi ottocentesca al Salon degli Impressionisti. Là era una :borghesia colta e intelligente presa alla sprovvista, q·ui p.opolazioni disinteressate da secoli ai problemi della forma, che si facevano simbolo dei 11omidi Raffaello o di Rubens, senza aver mai potuto conoscere la reale portata di originalità e di novità che quegli artisti avevano dato al loro tempo. Sostanzialmente il fenomeno se era espioso in forme negative mostrava nel sottofondo una evide11teesigenza di capire e di intendere l'opera d'arte, un'esigenza mai soddisfatta dalla predo1ninante cultura locale, abituata persino alle più volgari contra.ffazioni. (E se si vuole avere un esempio odierno di tale «cultura>>, si vedano gli scritti sull'arte nel quotidiano }aurino. Ci si potrà divertire!) . .Ma il caso di Tara11to è solo un episodio. La situazione generale è ben più complessa. Soprattutto due aspetti sono importanti, l'inefficienza di validi strumenti di cultura, l'esiguità dei mercati e delle possrbilità di sviluppo. Esaminian10 brevemente il primo punto. [71] Bibloteca Gino Bianco

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