Anzitutto il rapporto letteratura-giornalismo, su cui si è scritto e discusso lungamente (si veda, ad esempio, l'inchiesta di Falqui, già citata) e. che ha presieduto alle fortune della terza pagina, ci sembra che vada modificato a favore del secondo dei due termini; nel senso che il criterio della funzionalità e dell'adeguamento, sia pure per nulla passivo, ai gusti del lettore attuale (criterio, dunque, strettamente giornalistico) è l'unico da ' tener presente nella redazione di qualsiasi parte di un giornale. Nè sono possibili ibridismi: il che è ampiamente dimostrato dal declino di consensi che, salvo rare eccezioni, è toccato ai servizi tradizionali dei << giornalisti • • • v1agg1ant1 ». È evidente che molti direttori di quotidiani sono consapevoli di tale realtà; ciò che finora è mancato loro è stato il coraggio di staccarsi, sia pure gradualmente e senza rin.negare i pu11ti ancora validi, dalla tradizione. E·ppure basterebbe un sondaggio a11che parziale fra i lettori per rendersi conto di certe verità. Non si tratta ovviamente d'opera così agevole come può sembrare; ma alcuni cambia1nenti si impongono ogni giorno di più. Bisogna prima di tutto avvalersi della rapidità del quotidiano corne mezzo di informazione e sfruttarla adeguatamente nei confronti dei settimanali. Sicchè, ad esempio, l'indagine sul problema o sul fatto del giorno, il breve ed appropriato comment_o informativo sugli avvenimenti culturali e scientifici, di attualità, si configurano come gli elementi della terza pagina di domani. (La Stampa sembra già essersi i11camminata per questa via, con la sostituzione sel!lpre più frequente del pezzo di colore con i11chieste sobrie e documentate) (7 ). Da tale soìuzione, con le opportune varianti, non dovrebbero rifuggire neppure i giornali a diffusione prettamente regionale; nel senso che per essi si impone la trattazione di questioni e fatti locali, a preferenza di quelli internazionali, come attualmente avvi.ene (un primo timido accenno a seguir.e questa tendenza ci è fornito da certi articoli pu,bblicati nella terza pagina del Resto del Carlt.no e della Nazione). ( 7 ) In proposito noteren10 che non ci sembra abbia incontrato il favore del pub- , blico l'abolizione de1la terza pagina introdo_tta dal Giorno. Il che conferma l'attaccamento dei lettori ad una pagina di commento e di ripensamento. [67] Bibloteca Gino Bianco
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