I molto più facile trovare chi accetti di dettare, gratuitametne, o quasi, per la terza pagina del giornale cittadi110, un profilo di Fogazzaro o un incontro con Eleonora Duse, anzichè qualcuno che per lo stesso compenso, si ~')bbarchi a parlare sobriamente di attualità». Questo rilievo, del resto, se ripropone quella che è dive11tata una questione di costume, diretta conseguenza del provincialismo di molta stampa meridionale, costituisce soltanto la premessa per la ricerca dei vari fattori che condizionano in genere tutta la struttura del Mattino, come degli altri giornali di Napoli o di Bari. A voler procedere in modo schematico (il che no11è, nel caso particolare, sempre possibil-e, per la stretta connessione delle diverse causali), si può parlare di fattori politici, economici e, ancora, di costume giornalistico che condizionano la situazione attuale dei giornali meridionali. Quanto al primo ordine di fattori non solo si può affermare che.1come dice ancora Ajello, « al capitalismo evoluto protezionistico e di lunga vista dell'industria padano-cisalpina, si contrappone un capitalismo più apertamente reazionario, gretto, artigiano, paesano», il quale controlla i giornali del Sud; ma che gli stessi « esclaves » qui non sanno o non vogliono usufruire di tutto il margine di libertà lasciato loro. E questa condizione di sudditanza politica, di dipendenza della stampa da interessi retrivi, ha notevoli ripercussioni anche nella configurazione che viene ad assumere ]a terza pagina. Mentre, infatti, accanto all'elzeviro che, tranne qualche rara eccezione, si trascina stancamente e dimessamente tra confidenze e ricordi di sconosciuti scrittori e, costruito sul nulla, abbonda di battute più o meno riuscite, di abbandoni pseudo-sentime11tali, di palese preziosismo (sicchè quel genere che nei giornali migliori mostra già qualche segno di stanchezza, è qui giunto all'estremo della propria inutilità), le terze pagine dei quotidiani meridionali continuano a riservare un posto di onore ai più vieti pezzi di colore! laddove considerazioni di elementare opportunità giornalistica consiglierebbero un << taglio » di interesse regionale o per lo meno corrispondenze di attualità. E sono, questi « pezzi di colore>>,come può agevolmente constatarsi articoli riboccanti di vecchia retorica letteraria e di frammentarismo, a testimonianza di una arretratezza in gran parte voluta ·e incpraggiata. Chè è facile comprendere come i responsabili dei sud.. detti quotidiani, in ossequio. alle direttive ricevute, preferiscano presentare la realtà attuale, e magari quella assai vicina, attraverso l'occhio ozioso e [63] ,I Bibloteca Gino Bianco
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