me, Pietro Pancrazi, in un artico!o apparso il 23-11-1947 sul Corriere d~lla Sera; e le sue parole, tenuto conto delle circostanze, alme110in parte, differenti e di alcune innovazioni maturate nel trascorso decennio, costitui- ' . scono ancor oggi una guida per comprendere l'invoiuzione attraverso la quale siamo giunti alle condizioni attuali. Pancrazi, riferen,dosi ad un giornalismo appena uscito dal ventennio di dittatura, scriveva: « M'è occorso, nei giorni scorsi, di consultare collezioni di vecchi giornali, e, come accade in questi casi, l'occhio mio via via più si arrestava a quegli scritti che, se fossi stato vivo e scrivente a quel tempo, probabilmente avrei dovuto scrivere io. E spesso dovevo concludere che li avrei scritti peggio. Quanto meglio stavano nei giornali, cioè quanto più facilmente e amabilmente invitavano e orientavano i lettori, e servivano alla conoscenza degli .scrittori e alla diffusione dei libri, molti degli articoli che si scrivevano allora! È probabile che, meglio di quei nostri predecessori, noi abbiamo chiaro oggi in mente il concetto dell'arte, e che sappiamo impostare e vedere un · fatto artistico nei suoi termini con una lucidità, un rigore e un vigore che quelli non avevano. Ma quante altre risorse in compenso avevano quelli! Messo a punto un libro o uno scrittore e datone giudizio, poesia o non poesia, arte o non arte, molto spesso a noi accade di non sapere più che cosa dire. Per riempire ·quel vuoto prima che si avverta, c'è chi ci impianta su il pro~ l1lema e ci ricama sopra e ripete quei princìpi e concetti generali che sembrano n1eglio fare al caso suo; ed è come se uno, andando in società, ad ogi1i azione che sta per compiere, ricordasse e recitasse a voce alta il rispettivo articòlo qel galateo. E c'è chi, per riempire in altro modo quel vuoto, spacca il. capello, distingue, si strugge si arrampica sugli specchi ». Basterebbe dunque l'analisi dello scrittore toscano a dimostrare l'evi- <lenza di Ùn fe11omeno di giorno in giorno meglio constatabile; ma a ribadire quelle parole scritte più di dieci anni fa si possono riportare le considerazioni di Sam Carcano, un giornalista particolarmente attento ai problemi della stampa in Italia. In un suo libro (1 ) di carattere divulgativo, apparso qualche anno fa egli osservava: « Anche l'estremo ridotto dei letterati nella cittadella del quotidiano sta 9rmai per saltare ... Forse si salverà l'elzeviro, se gli scrittori sapranno trapiantare in quella forma elegante dei contenuti nuovi e più impegnativi. Già • ( 1 ) << Il giornalismo », Vallardi, 1954. [SS] Bibloteca Gino Bianco --
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==