Nord e Sud - anno V - n. 41 - aprile 1958

ralizzazione e di moralizzazione, un impegno 1 che assume un ruolo di priorità anche nei confronti dell'esigenza di una più avanzata politica sociale. Considerazioni, queste, alle quali non possiamo non associarci; e che risuonano particolarmente efficaci dalle colonne di un giornale socialista. C'è stato, dunque, un aspetto politico delle vicende napoletane che non è stato rilevato come meritava: una intenzione, per lo meno, da parte dello stato maggiore democristiano, di correggere le valutazioni che derivavano dalle vicende romane; una intenzione che è stata tradotta in fatti e che ha portato finalmente alla liberazione di Napoli dalla consorteria di armatori e appaltatori che da sei anni impunita si era insediata a Palazzo S. Giacomo. Come ha reagito Napoli ai provvedimenti del governo contro l'amministrazione che era stata eletta con la maggioranza assoluta? C'era chi paventava la sommossa dei vicoli e magari una marcia su Roma dei lazzaroni. Si è visto invece che, scosso il mito della impunità su cui Lauro aveva fondato le sue fortune, i cittadini, anche gli elettori di Lauro, hanno camuffato, dietro una palese indifferenza, una vaga perplessità; la quale stava a significare una consapevolezza, s:i p•ure altrettanto vaga, del fatto che, fra le colpe addebitate dal Governo all'arnministrazione, qualcuna potrebbe anche avere il suo peso e potrebbe pertanto corrispondere a qualche torto subito da quei troppo fiduciosi elettori che conferirono a Lauro la maggioranza assoluta. Dall'atteggiamento della cittadinanza, indifferente o perplesso, si dovrebbe dedurre insomma che, contrariamente a quello che molti riten•evano, con lo scioglimento del Consiglio comunale di Napoli potrebbe avere inizio la parabola discendente del !aurismo. Ma, come già abbiamo detto nello scorso numero, il mito dell'impunità di Lauro potrebbe risorgere più forte e più operante di prima, se, dalle accuse mosse all'amministrazione, e in particolare a certi suoi esponenti, non si dovessero trarre, da parte del governo, dei partiti, della stampa, dell'autorità giudiziaria, tutte le cons-eguenze; se « l'abisso» di cui ha parlato Preti dovesse rivelarsi, a più o meno lunga scadenza, colmabile. E perciò ci siamo rallegrati di leggere sul Popolo dell' 11 n1arzo che Lauro dovrà rispondere al più presto agli « interrogativi posti dall'autorità giudiziaria inquirente n; e che « la DC non potrà andare insieme a certa gente >>. Intanto, sempre più chiaramente, è stata documentata la condotta finanziaria della disciolta amministrazione. Si sono pubblicate cifre eloquenti e rivelati episodi significativi. Nessuno, nemmeno il Corriere della Sera, ha potuto difendere la consorteria di Palazzo S. Giacomo e contestare le accuse portate contro i suoi metodi amministrativi. E' significativo anzi che Il Tempo - zelante e tradizionale fiancheggiatore, fino a due mesi or sono, di Lauro e della sua orchestra - dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale di Napoli ha s'ferrato un severo attacco contro quell'amministrazione che tante [52] Bibloteca Gino Bianco

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