Nord e Sud - anno V - n. 41 - aprile 1958

dai capi sovietici. Per due motivi: in primo luogo perchè ancora per lungo tempo non ci sarà nessuno, tra i dirigenti del Cremlino, che potrà assumersi la responsabilità di ordinare <<la grande ritirata>>, di ammettere, cioè, la necessità per la potenza-guida del più formidabile movimento di proselitismo mondiale di rientrare nelle proprie frontiere, con il rischio dell'instaurazione di regimi non-comunistij cioè anti-comuriisti, nei Paesi ·dell'Europa Orientale. Inoltre, e soprattutto, poichè la Russia teme il risorgere di una forte Germania unita. Su questo punto Mosca sarà inflessibil,e, e non accetterà per nessun motivo la modifica dello staJus quo, salvo che una tale modifica non sia_accompagnata da garanzie a suo vantaggio tali da rendere la neutralizzazione ed il disimpegno una perdita secca per l'Occidente, senza nessuna effettiva contropartita. L'esame del problema della neutralizzazione della Germania potrebbe fermarsi a questo punto, se non fosse diventata sempre più diffusa l'opinione secondo cui gli occidentali dovrebbero avanzare la proposta di trattative in questa direzione, solo per ragìoni d'opportunità diplomatica. Si asserisce in ambienti molto autorevoli che è vero che il Cremlino non accetterà mai di evacuare effettivamente l·a Germania, ma per questo stesso motivo conviene agli occidentali assumersi la ·paternità della proposta, strappando l'iniziativa diplomatica ai russi e costringendoli ad ammettere pubblicament~ la loro opposizione ad ogni modifica dello status quo. Nemmeno questa tesi deve però essere considerata accettabile. Per due ragioni fondamentali: in primo luogo è ingenuo pensare di poter mettere i russi con le spalle al muro e costringerli a dire <<sì»o <<no» in una rapida trattativa diplomatica. Il Cremlino conosce molto bene l'arte di dilazionare le risposte, di compilare i negoziati, di capovolgere le posizioni. Su una materia complessa e delicata come la neutralizzazione della Germania, l'U.R.S.S. avrà mille modi di confo11dere le carte e di rigettare la responsabilità del fallimento dei negoziati sugli occidentali. Al contrario, le trattative si risolverebbero in una usura grave per l'alleanza atlantica, dato che è impossibile fare della Repubblica di Bo11n un membro convinto della comunità occidentale se nello stesso tempo si discute al, di sopra della sua _ testa della possibilità di neutralizzarla. Non si può volere che i tedeschi siano al tempo stesso soggetto ed oggetto di storia. Si sta costruendo l'Europa unita. La Repubblica di Bo11nfa parte, come la Francia, come l'Italia, [31J Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==