alla soglia di una guerra generale. Gli americani tornarono in Corea per impedire la conquista violenta della Corea del Sud; i Russi non tornarono, ma i cinesi entrarono in Corea con il chiaro appoggio russo. Dal 1953, il nuovo confine creato dall'armistizio è rimasto inviolato, dato che le due parti sanno che ogni violazione determinerebbe. un conflitto di vaste proporzioni tra le Gran,di Potenze. Ora una neutralizzazione che consacri l'attuale divisione tra regime democratico in Germania Ovest e regime comunista in Germania Est presenterebbe non solo lo svantaggio già esaminato di rafforzare enormemente la posizione sovietica, ma aprirebbe le porte al pericolo di una guerra ci- ,,ile tedesca. La Germania ha scatenato la seconda Guerra mondiale per la -sua forza; potrebbe in avvenire scatenare la terza per la sua debolezza. Non è infatti pensabile che le Grandi Potenze assisterebbero inerti ad ·una guerra civile in Gerrnania. Oggi, le armate russe ed americane non solo si controllano a vicenda, ma bloccano q11alsiasivelleità o iniziativa tedesca; la loro evacuazione, invece, potrebbe fare della Germania una seconda Corea. Il pericolo di guer- -ra non è dato dal contatto armato, ma dal vuoto di potenza. Il disimpegno .evoca il demone che ci si propone di scongiurare. La seconda ipotesi principale di neutralizzazione è che, se le forme di controllo concordate tra i grandi fossero inadeguate, la Germania, pro1Ìttando delle inevitabili discordie che sorgerebbero tra le Potenze incaricate della tutela, possa riuscire, col tempo, a riacquistare in pieno la sua indipendenza e, favorita dal suo dinamismo e dal suo potenziale economico, possa diventare la Terza Potenza Mondiale. Il fatto fondamentale del dopoguerra è dato, a nostro avviso, dalla trasformazione radicale dei rapporti di forza in Europa e nel mondo, e .dalla conseguente costituzione di un vincolo permanente, non solo militare, ma anche politico, tra gli Stati Uniti ed i Paesi europei. Il Piano Mar- -~hall,il Patto Atlantico, l'integrazione europea nel quadro atlantico sono i segni di uno sforzo costante di collaborazioné comunitaria, sono la manifesta~ione della consapevolezza delle classi dirigenti occidentali di affrontare come un sistema unitario i problemi fondamentali del,l'ordine internazionale. Nonostante sfasature, difficoltà e contrasti, sarebbe difficile negare che c'è stata un'influenza esercitata dagli europei sulla scena politica [29] Bibloteca Gino Bia·nco
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