Nord e Sud - anno V - n. 41 - aprile 1958

e sviluppo della produzione agricola e rendono più gravi e difficili i problemi indicati in precedenza di una razionale utilizzazione· delle risorse agricole. Q1 ueste dure, incontrovertibili conclusioni non hanno ispirato, né lo - potevano, la ·politica agraria dell'ultimo decennio. Esse debbono, tuttavia, ' ispirarne la revisione nei prossimi anni. Dopo essere vissuti, per così dire, alla giornata, a1 bbiamo finalmente accettato, con la elaborazione del Piano Vanoni, una prospettiva di lungo periodo per lo sviluppo eco11omico del nostro paese. Sappiamo così che i problemi di fondo della nostra arretratezza e della nostra squili'brata situazione economica e sociale possono essere risolti: la disoccupazione e la sottoccupazione eliminate, lo squilibrio tra Nord e Sud ridotto, la inferiorità rispetto ad altri paesi dell'Europa Occidentale attenuata. Naturalmente sono compiti d.ifficili. Il loro success.o e la continuità nel realizzarli dipenderanno dalla chiara coscienza che si avrà di quella prospettiva, ossia del fatto che essa, lungi dall'indicare qualcosa di spontaneo e automatico, è subordinata al rispetto di alcune fondamentali condizioni. Ciascuna di queste condizioni - dal mantenimento della pace internazionale alla conservazione di una economia di mercato, dall'osservanza di un certo rapporto tra redditi e investimenti allo sviluppo di una coerente politica di interventi statali - deve essere, perciò, considerata e realizzata nel quadro di t1na adeguata azione ·politica. Con riferimento all'agricoltura, l'accettazione di quella prospettiva comporta una notevole revisione dei criteri finora seguiti. Al centro dell'attenzione debbono essere posti il iproblema dello sfollamento delle cam-4 pagne ossia dell'emigrazione contadina, e quello dell'aumento della produttività in ogni settore. A questa luce la politica agraria deve essere rivista e integrata e i cambiamenti da apportarvi non sono né piccoli né pochi. Per la politica agraria si può dire quel che si dice in generale dei compiti dello Stato in una fase di intenso sviluppo economico. Essa deve cioè essere diretta: I , 1) ad integrare ed accelerare lo sviluppo agricolo mediante un ade- . gua.to programma di investimenti pubblici; 2) a far funzionare i servizi civili necessari ad assicurare lo sviluppo , stesso; [16] Bibloteca Gino Bianco

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