Nord e Sud - anno V - n. 41 - aprile 1958

lasceranno tremendamente esposte ai mutamenti della congiuntura e delle vicende mondiali, queste terre potranno svilupparsi lungo le linee che hanno già prescelto. Capaci come sono di rispondere adeguatamente alle sollecitazioni di una tecnica più progredita_, si può dire - ed è la cosa, a mio avviso, più importante - che per esse non si pros·petta rottura tra l'oggi e il domani. La principale difficoltà nel considerare i problemi degli altri quattro quinti del territorio, ossia di quello che per semplicità ho chiamato l' << osso>> del Mezzogiorno agricolo, sta appunto nel fatto che essi non hanno una simile prospettiva. I problemi di oggi non si pongono qui sullo stesso piano di quelli di un prevedibile domani. La realtà di oggi risulta condizionata da circostanze che, in una lunga ·prospettiva di svilupp.o economico sono destinate a scomparire, ha, cioè, i caratteri di una realtà contingente. La realtà di domani, all'inverso, va prospettata in ,base alla effettiva potenzialità produttiva di quei terreni, ossia in forme profondamente diverse dalle attuali. L' « osso » del Mezzogiorno agricolo è in massima parte ra·ppresentato dalla montagna e dalle zone latifondistiche della cerealicoltura estensiva , e per una parte minore da terre più o meno intensamente coltivate ma in , avverse condizioni ambientali. Sia nelle une che nelle altre l'agricoltura - dovendo consentire in qualche modo vita e lavoro ad una popolazione smisuratamente cresciuta rispetto alle capacità produttive - cammina oggi in gran parte fuori di ogni norma tecnica ed economica, fuori del tempo e dalla ragione. Le conseguenze sono state definitivamente messe in chiaro in questi , ultimi anni. Un livello di redditi e di condizioni di vita insopportabile in un paese civile. Un frazionamento delle proprietà, delle imprese, delle occu·pazioni umane che rende int1tilmente più dura la fatica contadina e praticamente impossibile ogni progresso. Un uso delle risorse naturali così, irrispettoso delle necessarie limitazioni· da aggravare ogni anno il decadi-I mento fisico dei terreni e il disordine idraulico dei territori Di contro a questa assurda realtà di oggi, la scienza e la tecnica consentono di intravvedere con realismo, ma senza pessimismo, per questi territori una diversa, razionale realtà. Riguadagnandone t1na notevole parte al pascolo e al bosco; limitando la coltura alle terre salde e migliori con· largo uso delle macchine; utilizzando ogni più piccola risorsa irrigua; I [13] Bibloteca Gino Bianco

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