Nord e Sud - anno V - n. 41 - aprile 1958

oggi non si può accampare l'ignoranza per evitare la scelta degli obiettivi da raggiungere e delle ·politiche da seguire. Con riferimento al Mezzogiorno agricolo questa migliore conoscenza della realtà ha permesso di chiarire definitivamente, per lo meno nei termini generali, due fondamentali questioni: 1) quella del valore, delle possibili utilizzazioni e della suscettività p~oduttiva delle risorse agricole; · 2) quella dei caratteri, delle tendenze evolutive e della problematica interna delle .strutture fondiarie e sociali, create e consolidate dalla lunga evoluzione storica . .L'esame obiettivo della suscettività produttiva dell'agricoltura meridionale ha sostanzialmente confermato il pessimistico giudizio di Giustino Fortunato e degli agronomi del ·principio del secolo (Cuboni, Giglioli, Sansone, Azimonti), ai quali Fortunato esplicitamente si riferiva. Naturalmente cinquant'anni non sono passati invano. La tecnica agricola anche da noi qualche passo (non molti) l'ha fatto e molti di più ne farà. Lo studio delle risorse idriche ha consentito di allargare le prospettive della irrigazione. Il mutamento dei redditi, dei gusti e dei mercati lascia guardare con maggiore ottimismo allo svilu·ppo delle ricche colture specializza te. Le prospettive dell'agricoltura meridionale appaiono, cionondimeno, peggiori, sotto m9lti riguardi, non migliori di un tempo. Nel quadro di un generale svilu·ppo economico le prospettive valgono se riferite ai rapporti tra costi e ricavi, ai livelli relativi e alla relativa stabilità dei redditi. In questo quadro l'avvenire dell'agricoltura meridionale appare più difficile di quello di altri settori dell'economia e di agricolture meglio dotate ed organizzate. Oltre che confermare questa inferiorità relativa del Mezz.ogiorno agri-- colo, l'analisi obiettiva della realt~ ha anche permesso di tracciare con una certa precisione i confini - se è lecita l'espressione - tra la polpa e l'oss9 dell'agricoltura meridionale. . Entro i confini della polpa si possono con certezza individuare solo due gruppi di terre e di zone: quelle che già godono o potranno godere . i vantaggi della irrigazione e qùelle che, per natura di terreni, di clima ·e di altre condizioni am·bientali, si mostrano altamente suscettibili allo sviluppo delle colture arboree specializzate o di altre colture intensive. [11] Bibloteca Gino Bianco

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