ne mai meno; e soprattutto si fa valere quel sentimento di umanità, di giustizia, di profonda partecipazione alle sorti del popolo, che costituisce l'animus del libro e la sua costante ispirazione. Nemmeno si può dire che vi sia alcun frammentarismo: la costruzione è solidissima e convincente. L'instaurarsi del fascismo è vi· sto come l'inizio di una divisione via via più netta nel corpo stesso del paese; esiste ormai un criterio ben fermo nell'esame degli avvenimenti, dal momento in cui alla confusa, democratica convivenza tra le varie forze si sostituisce una nuo- ,,a, ben più aspra lotta tra << fascismo » e << antifascismo». La natura stessa del regime pone 'inevitabilmente questi termini; e S. e M. riescono nella loro indagine a risalire appunto alla logica interna che presiede ai singoli atti politici della dittatura fascista, il che spiega anche, pii1 di qualsiasi abilità esteriore, come il libro resti eccezionalmente fuso ed omogeneo. A rigore, non si può neppure parlare di sezioni dell'opera: le tradizionali divisioni, politica, economica, culturale, religiosa, ecc., così difficili da evitarsi, sono superate, e questo costituisce uno dei pregi maggiori. Spesso, a seconda dell'argomento, l'esposizione si rifà indietro nel tempo, ma il richiamo alle altre parti dell'opera non solo è agevole, ma riesce sempre spontaneo. Un esempio indicativo può esser dato dal capitolo dedicato ai trattati del Laterano (cap. VIII - / patti del Laterano e il decennale - pp. 418505): i precedenti della politica religiosa di Mussolini sono brevemente richiamati insieme 1all'a~tegg'iamento del Vaticano dal primo dogoguerra in poi; subito però la trattazione si amplia ad un'analisi penetrante delle trattative per la conclusione dei patti, che mette in 1 uce alcune caratteristiche essenziali di tutto il regime (v. ad es., per la portata antirisorgimentale del fascismo, p. 420, p. 423, p. 430 ecc.). Senza alcun artificio, si ha così un continuo trapasso ad argomenti di politica interna (v. ad es. p. 459, sgg.; e la conclusione del capitolo sulla politica culturale e il decennale, pp. 494-505) e $i raggiunge un equilibrio perfetto fra la preoccupazione che si può dire << cronologica>> e l'impostazione storico-politica. Lo stesso avviene per il capitolo sulle condizioni economico-sociali (cap. IX, Lo stato corporativo, pp. 506-550) che, in una stretta compenetrazione dell'analisi politica ed economica, e con una sintesi vigorosa, dimostra bene la natura conservatrice e reazionaria del fascismo. Esso accentua lo squilibrio sociale e fa subire alle classi lavoratrici il costo di qualsiasi tentativo positivo, come poteva essere ad es. il ristabilimento monetario (v. pagine 506-509, pp. 511-512), mentre s'affermano ormai i grandi monopoli (pp. 522-524). In questo modo risulta forse naturale che gli ultimi capitoli del libro trattino della politica estera, prendendo .... le mosse dal periodo Contarini, e riannodando poi ad essa i successivi avvenimenti della politica interna, sino alla catastrofe finale. << La guerra nazifascista » (cap. XV) segna però anche il distacco di sempre più larga parte del paese dal fascismo (p. 985), mentre la Resistenza tempera il disastro e pone le premesse di una vita politica e civile rinnovata. La linea di svolgimento è, come si vede, segnata con notevole sicurezza; tut- .. tavia, a guardar bene, nella valutazione [122] Bibloteca Gino Bianco
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