Nord e Sud - anno V - n. 41 - aprile 1958

usura. Accanto ai nuclei paternalisticamente guidati dagli Enti, sussistono così più numer.osi quelli abbandonati a se stessi su di una terra resa •più povera, in una società più disgregata. La politica della Cassa è stata indu:bbiamente più agile e razionale. Una selezione delle opere pubbliche con pre.ferenza delle più utili e redditizie, è stata fatta; una concentrazione dei fondi in opere essenziali - come gli acquedotti e i comprensori di ·bonifica di più alta suscettività e in particolare di possibile irrigazione - è avvenuta. Ma anche qui il difetto della straordinarietà degli intervènti e la contraddizione di una mancata contemporanea revisione della politica generale ed agraria sono evidenti e I dannosissimi. Durante dieci anni si è sviluppata così - per fare un esempio - una imponente attività di •bonifica senza che vi fosse una politica della bonifica, senza affrontare, cioè, una serie di problemi ·pregiudiziali ' come quello ovvio ed importante del finanziamento e dell'organizzazione della trasformazione fondiaria •sia nelle medie che nelle piccole proprietà. A questo punto se ne ·potreb.beroaffiancare molti altri, tutti a riprova di 1 quella fondamentale contraddizione di questa politica di straordinario in- · tervento, che ricompare evidente ancl1e nella più recente politica della industrializzazione, i cui specifici obiettivi vengono perseguiti senza che si modifichino le fondamentali condizioni per il loro raggiungimento, siano queste - per fare ancora degli esempi - la efficienza degli istituti uni- I versitari o quella della scuola elementare. Anche la politica d'intervento appare, cioè, a otto anni dall'inizio, come un ciclo chiuso dalle sue stesse limitazioni e lascia il Mezzogiorno senza una struttura civile ed economica sufficientemente solida da p·oter contare su di essa per un secondo balzo sulla via del progress.o. · Più difficile è parlare della terza delle linee, lungo le quali si è determinata la rottura della situazione meridionale e si è avviato il movimento: il generale sviluppo economico del paese. Parag.onato al movimento contadino e ·alla politica d'intervento, questo fenomeno è certamente quello che sta operando le più profonde trasformazioni della società meridionale, sia quando per infiniti canali - non tutti allacciati alla politica d'intervento dello Stato - si diffonde nello stesso Mezzogiorno, sia qt1ando attira nel Nord t1na più copiosa corrente di emigrazione riducendo così la distanza tra le due Italie. All'estero - considerando lo sviluppo del paese e in particolare il sÙo [9] Bibloteca Gino Bianco

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