Nord e Sud - anno V - n. 41 - aprile 1958

mento elettorale di una regione, la Basilicata, la più piccola certamsnte per estensione demografica del Mezzogiorno continentale, ma fra le più interessanti come << campione >> per un'indagine sui movimenti democratici nell'intera area meridionale. Abbiamo già detto che il fatto ~uovo di questo dopoguerra nel Sud è la penetrazione di forze politiche moderne che ha promosso e accompagnato il processo di risveglio economico e civile del Mezzogiorno; oggi, dop_o una serie di consultazioni elettorali, ci sembra che si possa ritenere acquisita una notevole maturità dei votanti della Basilicata. Sussistono, è vero, e in misura piuttosto alta, « zone grigie » nella massa degli elettori; ma esistono anche zone politicamente attive, attente alla ·dialettica delle opinioni, entràte ormai nel circolo della vita morale e civile del Paese. È da queste zone e da questi elettori che è stata espressa, re~entemente, la preferenza per uno sviluppo democratico della situazione. Ci riferiamo al voto del 27 maggio 1956, ma anche alle successive indicazioni forni te dalle elezioni parziali della primavera del '57; i progressi dei partiti di centro, ed alcuni successi del P.S.I., entrato finalmente in polemica aperta con i comunisti, sono lì a testimoniarci di questa volontà di rinnovamento; e se, nelle stesse elezioni parziali, la crisi comunista non ha avuto una maggiore evidenza (in qualche caso è sembrato anzi che il P.C.I. ·potesse recuperare posizioni già perdute), ciò si deve alle esitazioni, alle contraddizioni, ai contrasti che agitano il caimpo socialista; in Basilicata anche a quel residuo costume clientelistico da cui non sono immuni gli uomini rappresentativi del P.S.I. e del P.S.D.I. Ma la crisi comunista, che non ha ancora, ·ma -potrebbe avere, rappresentazione elettorale, si è estesa al Sud; è la crisi del « meridionalismo di complemento», di una posizione equi .. voca e agitatoria, e di un movimento che ha fondato le sue fortune elettorali sulla immaturità delle popolazioni meridionali, sul risveglio del mondo contadino e l'insoddisfazione di parte del ceto medjo e borghese che sen-- tiva le ristrett~ze della vita meridionale. Oggi, anche in Basilicata, la quale ~esta ancpra ai primi gradini della scala delle regioni italiane, il comunismo dà segni di stanchezza; condannato all'immobilismo dalla sua stessa politica, mentre 1 perde di autorità e prestigio fra le masse popolari deluse, vede altresì allontanarsi dalle sue file gli elementi borghesi e coloro che il partito classificava << intellettuali ». Tra il '56 e il '57 i ca_si di defezione dal comunismo in Basilicata si contano a centinaia'.;a Matera 1.107] Bibloteca Gino Bianco

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