Nord e Sud - anno V - n. 41 - aprile 1958

... vinciale, avv. Petrone, che passerà ai comunisti al1 la vigilia delle elezioni amministrative del '56. Nè meno agitato è il settore di destra, a proposito del quale, e dei mutamenti che si sono verificati, non si può parlare soltanto di travasi interni dall'uno all'altro gruppo della stessa destra; è vero che la scissione laurip.a del giugno 1954 spaccò in due il fronte monarchico, ma è altresì normale che questi travasi e passaggi avvengano an,che verso altre forma-- zioni politiche. È la logica stessa del residuo sistema clientelare che, dopo ogni elezione, spinge gli scontenti verso i •partiti e le formazioni vittoriose; inoltre, la D.C. si è data, nel Mezzogiorno numerosissimi strumenti per controllare e assorbire quel ceto medio professionale che tradizionalmente fornisce i quadri ai partiti monarchici e fascisti. Con Lauro si schierò subito l'unico deputato monarchico eletto il 7 giugno, Odo Spadazzi; lo seguì la base popolare del movimento monarchico, mentre rimasero fedeli a Covelli, nei primi tempi dopo la scissione, quasi tutti i dirigenti borghesi del P.N.M., salvo a farsi riassotbire dal P.M.P., alla spicciolata, man mano che aumentava il prestigio e la pressione del gruppo laurino. Ma questa corsa al salvataggio nelle file dei monarchici popolari acquisterà un ritmo più accelerato dopo le <<amministrative» del '56; al P.M.P. nel '56 aderisce anche un ex candidato democristiano alle elezioni del 7 giugno) il prof. Latorre, di Matera, presidente di sezione del Consiglio di Stato. Per il NI.S.I. dopo il 7 giugno continua il declino che già era stato regitrato alle elezioni; e numerosi sono coloro che se ne allontanano delusi, dopo la vampata di entusiasmi che esso aveva riacceso negli anni precedenti. Sul centro-destra, tra il '53 e il '56, vanno registrati i progressi organizzativi e politici del P.L.I.; ab·biamo già detto come, per la presenza entro le file liberali potentine di un gruppo di giovani professionisti laici, il Partito liberale, già prima del '53, abbia assunto una posizione democratica e antifascista; una qualificata collaborazione tecnica offerta alla D.C. entro il quadro dell'alleanza quadripartita da alcuni esponenti li,berali, ne aumentò il prestigio e il seguito tra i ceti ·borghesi e prof essionisti dei maggiori centri della regione. Ma la svolta m·alagodiana avvicinò ai liberali anche es,ponenti delle categorie degli agri,coltori, che potevano vantare un discreto seguito clientelare. A Matera, i maggiori [100] Bibloteca Gino Bianco

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