Nord e Sud - anno V - n. 40 - marzo 1958

influenza agli altri ceti. Anche in Basilicata il P.C.I. si crea una struttura che dà affidamento di resistere nei momenti difficili; la s ua azione· politica appare sviluppata su due direttrici : quella del rafforzamento del partito sul piano ideologico e mediante la preparazione di quadri di stretta ortodossia, di provenienza operaia e contadina (e questo è uno degli aspetti meno appariscenti dell'attività del Partito Comunista, ma· certamente il più importante); l'altra direttrice risponde alle esig enze della tattica frontista. Il P.C.I. cerca di trar vantaggio po~itico dal risveglio delle popolazioni meridionali, di tutti i ceti; perciò mobilita gli scontenti, fa appello ai democratici in crisi, formula a scopo propa gandistico• una piattaforma meridionalista. Strumenti di questa politica sono gli schieramenti frontisti, l e Costituenti della terra, i Congressi del popolo meridionale, le Assis i del Movimento di Rinascita, le innumerevoli iniziative culturali che g li attivisti comunisti si incaricano di suscitare un pò dappertutto, sin nel le provin-- cie più arretrate; e non sono pochi gli elementi di provenien za democratica e liberale che facilitano la penetrazione del P.C.I. tra le masse rurali, e si adattano facilmente al ruolo di fiancheggiatori, perch è, soggiogati dal mito letterario della civiltà contadina, preconizzano ·a breve scadenza la rivoluzione nelle campagne. In Basilicata, regione a struttura _ agraria, il Partito comunista è stato attivissimo nel promuovere Con-· gressi e Costituenti della terra; sulla sua scia, confuso nel Mov imento di Rir1ascita, si è mosso anche il Partito Socialista. Generalmente i luoghi preferiti per le adunanze frontiste sono state iL Materano e Matera, la città contadina per eccellenza; immancabile presidente di ques te riunio-· ni è stato l'on. Cerabona. In realtà il Partito Comunista si rivela, in questi anni, più c apace di impadronirsi di una situazione in movimento per cause di natura. complessa e non tutte inquadrabili in una problematica class ista (crisi economica, inflazione, intervento dello Stato sotto forma di alla rgamento, di certe provvidenze sociali a nuovi ceti, riforma della tradizion ale strut-· tura agraria, ecc.), che di promuovere attività autonome capa ci di ar-- recare vantaggi concreti alle masse contadine. Infatti il movimen to cooperativistico non porta che al riparto delle terre concesse per legge, e si esaurisce in questa fase iniziale. Dopo il 1949, di fronte all'azione rifor- [95] Bibloteca Gino Bianco

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