Nord e Sud - anno V - n. 40 - marzo 1958

se ben guidata e sorretta, sarebbe stata suscettibile di fecondi sviluppi: la « Casa dello Studente Universitario ». Essa sorse con intento sperime11tale ... nel giugno 1951; fu allogata, in via Vernieri, in moderni locali, ma in sede 110n propria, sicchè l'affitto cominciò subito a gravare in modo cospicuo (lire 1.500.000annue). Vi erano camere da letto con 4, 6, 8 letti ciascuna, per una capienza totale (normale) di una quarantina di letti; alcune stanze erano destinate a foresteria per i docenti e per il direttore amministrativò. La retta pagata dagli studenti (vitto e alloggio) era minima: 550 lire al giorno. Di fatto, però, c'era frequenza solo nel periodo degli esami: chi conosce la miseria della provincia meridionale non si meraviglierà che la retta pur così esigua non potesse essere sopportabile per tutti; molti studenti, d'altra parte, maestri supplenti o di ruolo, erano trattenuti altrove dalla professione. Più generalmente, poi, l'assenteismo dalle lezioni è fenomeno diffuso nell'università italiana, per motivi economici e psicologici; certe facoltà, in specie le facoltà umanistiche, sono in buona misura scuole per corrispondenza. In ogni modo l'inchiesta ministeriale trovò irregolare anche la gestione della Casa, per cui essa venne chiusa nel luglio 1956. Attualmente gli studenti vanno all'albergo o cercano ospitalità presso privati. La Casa dello Studente era finanziata dall'Opera Universitaria, che dispone del solo fondo di legge (15% del gettito delle tasse universitarie). Chiusa la Casa dello Studente, i modesti fondi dell'Opera Universitaria sono stati distribuiti sotto forma di borse di studio, di lire 150.000 ciascuna (in numero di 6), e in sussidi agli studenti. Queste borse e questi sussidi, se considerati come un ripiego provvisorio dopo la chiusura della Casa dello Studente, in attesa di una sua riapertura, possono essere ritenuti cosa buona; ma non lo sarebbero più se dovessero diventare un'istituzione permanente che esimesse l'Opera Universitaria dall'organizzare altri, più efficaci soccorsi per gli studenti. Le borse di studio e i sussidi possono essere la forma di assistenza più raccomandabile nei riguardi degli alunni delle scuole elementari e medie, giacchè questi tipi di scuole sono diffusi abbastanza capillarmente nelle province e possono per lo più essere facilmente raggiunti ogni giorno in treno o in autobus; d'altra parte, per la giovane età degli studenti, molte famiglie potrebbero essere ostili all'idea di mandare il figlio in convitto senza grave necessità. Ma nel caso dello studente [62] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==