r-uolo; 5) al consiglio plenario dei professori sia di ruolo che incaricati. Lo Statuto, così, stabiliva una specie di diarchia: al Direttore, al Consiglio Direttivo e al Consiglio dei Prof essori spetta il governo didattico e disciplinare; al Presidente e al Consiglio d'Amministrazione il governo amministrativo e la gestione economica e patrimoniale (il Presidente del Consiglio d'Amministrazione ha pure la rappresentanza giuridica dell'ente). Comunque, ciò che appariva più urgente nel 1951, perchè i vari organi sta- . tu tari potessero funzionare, era la nomina di almeno tre professori di ruolo; finchè essi fossero mancati, la situazione interna dell'ente non poteva essere che provvisoria. Prima dell'approvazione dello Statuto, l'Istituto era stato retto da un Commissario Straordinario, nominato dal Ministero della P.I. nella persona, prima, del Cuomo, e, dopo la sua morte, del Quagliariello. Dopo il riconoscimento legale del 1951 il Ministero confermò il Quagliarello come Commissario governativo, con le funzioni spettanti sia al Consiglio d'Amministrazione, sia al Direttore dell'Istituto; a sua volta la I Sezione del Consiglio Superiore di P.I. designò i professori Giovanni Calò, Ernesto Pontieri e Vincenzo Pernicone a costituire il « Comitato Tecnico>>; quest'ultimo organo doveva sostituire il Consiglio Direttivo e il Consiglio dei Prof essori, che sarebbero entrati in funzione allorchè all'Istituto fossero stati assegnati almeno tre professori di ruolo, come s'è detto. Occorsero più di cinque anni perchè questa condizione si verificasse; e si comprende facilmente come, nel particolare clima di transizione chesempre si forma quando non esistono organi normali, dotati della forza che loro deriva dal crisma della definitività, e specie quando questa transizione dura troppo, nei punti deboli che sempre esistono in ogni istituzione si siano potuti infiltrare agenti patogeni, sorprendendo la buona fede dei gerenti provvisori, con le conseguenze che s'è visto. Il primo passo verso la normalizzazione degli organi statutari si ebbe alla fine del 1952 con l'arrivo a Salerno del primo professore di ruolo, nella persona del prof. Mario Bendiscioli, Direttore degli Archivi dell'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, rist1ltato tra i vincitori d~l concorso di Storia Moderna per l'Università di Palermo,. ultimato appunto nel 1952. Il Bendiscioli fu chiamato a ricoprire la cattedra di Storia (medievale e moderna) dal Comitato tecnico che, l'anno successivo, lo proponeva come <<Vicedirettore>>(per la parte didattica) al posto [57] Bibloteca Gino Bianco
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