Nord e Sud - anno V - n. 40 - marzo 1958

Editoriale Al Comune dr: Roma v'è, dunque, un' amminz"strazione clerz·co-fascista: non sembra che esistano altre parole nel dizionar1:o politz·co per defi- .. ni·re la maggioranza che sostiene coloro che attualmente ammin,istrano la capitale della Repubblica Italiana. Questo è un fatto che va giudicato freddamente, cercando per un momento dr: reprimere l'insorgere delle passioni· e delle proteste, cercando per un momento di far tacere l'ind-ignazi·one che sgorga, naturalmente, dal cuore di tutti i democratici. Poz"chè è un fatto politico di pri"maria importanza, che può illumi'nare su tutta la situazione politica italiana, e che può consentire insieme di prevedere, entro un limite di ragionevo!e approssimatività, a quali termini rischia di essere degradata la lotta politica nel nostro paese all'indomani delle prossz"mt elezioni. Al Consiglio Comunale di Roma è accaduto che all'antifascista Tupini i democri"stiani hanno dato un successore con l'aiuto dei voti monarchici e fascisti; e per gi"unta un s1,1ccessoreche non ha avuto la sensibilità politica ( e verrebbe vog!ia di scrivere: morale) di rifiutare quei voti in setle di quali"ficazione della maggi'oranza. Ma l'avvenimento non s'intende nel!a sua giusta portata se non lo si g,:udica alla luce di altri avvenimenti che l'hanno immediatamente seguito: alla reazione cioè, del comitato romano e della Direzione Centrale della Democrazia Cristiana contro gli esponenti della D.C. che, i·nsi"eme a repubblicani, socialdemocratici, radicali, sociali"sti, avevano osato firmare un manifesto di protesta contro la collusi"one coi fascisti'. È appunto il divari:o della reazione dei· due organi democristiani (essendosi la Direzione Centrale limitata a deplorare ed avendo invece il Comz"tato romano proceduto a sospensioni· per sei mesi) che dà un più rilevante sz'gnz"ficatopoliti"co alla vz·cenda capitolina. [3] Bibloteca Gino Bianco

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