guenze, è quella, niente affatto originale, che consiglia l'instaurazione di ·un regime di doppia verità, una per l'interno, una per l'esterno. Ed i com• - menti sono superflui, sia che si pensi ai risultati recenti di simili perniciose ingegnosità, sia che si immaginino i prodotti di una ricerca culturale nu~ trita da un tal metodo. Quale dibattito potrà nascere a queste condizioni? Ci soccorre un esempio: il dibattito che si è svolto sulle pagine di Mondo Operaio intorno al libro di Guiducci, in cui gli intervenuti, se fanno mostra di aggiornamento per quel che riguarda i temi di discussione, non riescono ad evitare la triste impressione che le novità siano scorciate o allungate su vecchi letti di Procuste: ed è forse eccessiva sottigliezza cercar di stabilire se questo poco pregevole risultato discenda dalle confusioni del libro, presentato pure come e libro per discutere>>,o dalla carsa vena di quanti si fanno innanzi per dire la propria opinione. In realtà, rifiutando le scelte e dovendo pur dare al loro discorso un punto di partenza, gli intellettuali socialisti si son trovati costretti a tener ferme alcune vecchie parole d'ordine che, alla lunga, fanno ben sentire il loro peso. La speranza, che certo più d'uno accarezza, di potersi liberare di quelle vecchie ipoteche in un fervore di opere, può d~venire realtà solo quando alle nuove opere si dia chiarezza. Qt1ando, cioè, i socialisti, liberi dai complessi che possono generare le vicende di ieri, cominceranno con coraggio a rivedere storicamente la loro recente vicenda politica; storicamente, poichè nessuno chiede loro giustificazioni o pubbliche risciacquature di panni sporchi. Riconoscendo in tal modo di non essere comunisti, contribuiranno ad· una delimitazione dei rispettivi territori ideologici. Non è, questa, soltanto una esigenza colta: l'implicazione più rilevante è di ,certo politica, poichè solo distinguendosi, chiarendo se stessi, sarà possibile ambire al più ampio consenso. Per percorrere questa strada, ben pochi lumi possono venire, ad esempio, dagli scritti di Guiducci, esemplari quanto a confusioni. L'innesto dei motivi più disparati e contraddittori, attinti aLl'ortochiuso di poche letture, non soltanto non vivifica le tesi marxiste falsate o irrigidite, ma le respinge in più oscuri significati. Nella sua pretesa scientificità, prima ancora d'essere .superficiale, il libro di Guiducci è vecchio: e non basta a dargli tono di modernità la ricerca di uno stile tra Gramsci e Vittorini, se all'autore è certo più congeniale qualche vecchio minore positivista. Da contributi si- (29] Bi loteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==