condizioni psicologiche degli uomini d'oggidì. « I nostri sacerdoti - ha detto mons. Montini - sono sovraccarichi di lavoro, creato di solito da una popolazione limitata: i clienti della parrocchia. I quali incominciano alla mattina e finiscono alla sera; sono sempre in chiesa: o per pregare, o per le adunanze delle associazioni, o per chiedere favori». Quest'ultima sembra anzi la ragione più frequente: << Domandate a tutti che cosa sia l'assedio delle raccomandazioni! Si perdono delle mezze giornate: e a cl1e scopo? >> E' un'ammissione coraggiosa, ma sconcertante. La degenerazione della vita religiosa parrocchiale è chiaramente intravista, ma perchè si tace la diagnosi, che pure a tutti è nota? Probabilmente la prudenza vescovile ha le sue giustificazioni, e forse ad un clero come quello milanese bastano solo delle allusioni per capire. Una vita· autenticamente spirituale non si costruisce con le «raccomandazioni». Ma allora, da che parte cominciare? Riformando i raccomandati, riformando i raccomandanti, o ambedue ad , un tempo? In ogni caso è un'impresa improba, e se la Missione ha contribuito a risanare anche in parte queste situazioni di << sottogoverno parrocchiale >>, ha certamente giovato al prestigio della Chiesa e aLla religiosità dei « clienti della parrocchia». C'è, d'altronde, in mons. Montini, un tipo di preoccupazioni che in altre zone del mondo cattolico italiano non sarebbero nemmeno pensabili: « Ci domandiamo tante volte: presentiamo la religione sotto gli aspetti autentici? Come ci giudicano? Che cosa vedono in noi? ... Se ci fosse un po' di unità, di armonia, vale a dire di umiltà, di obbedienza, di carità vissuta - e non privilegi continui, non esenzioni continue, non egoismi spirituali continui - come la nostra azione sarebbe più efficace! ». La direttrice interna è stata perciò importante, forse molto più importante di quella esterna. Potremmo citare parecchi altri brani di discorsi dell'arcivescovo in cui l'accento torna a battere, pur nello stile diplomatico che gli è proprio, su questa insufficienza di larga parte del cattolicato militante rispetto ai compiti di apostolato religioso e di affermazione di un costume morale esemplare. La nostra impressione è che la Missione non solo abbia avuto, ma abbia voluto avere maggior rilevanza interna che esterna. Degna di attenzione è la scelta, a lungo meditata, del tema in cui è consistita la predicazione di novembre. La caratteristica principale del tema [17] Bibloteca Gino Bianco-
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