\città italiana ha seguito l'esempio. A Milano l'esigenza di una Missione ~enerale è stata prospettata alla Curia dal basso: << Sono stati proprio i parroci della città che hanno preferito che avvenisse in questa maniera ' contemporanea '; che non fosse diviso s~ttore da settore, nè parrocchia da par1·occhia,ma la città tutta fosse invasa da questo momento religioso impres- .sionante, per avere un risultato uniforme e anche più forte >>. Si è trattato dunque di un esperimento grosso, di portata senza prece- .denti in Italia. « Forse la nostra - ha avvertito mons. Montini ~ è la più grande Missione che sia stata finora predicata nella Chiesa cattolica, <lacchè la Chiesa cattolica esiste. Perciò la riuscita di questa Missione simultanea può avere un'eco risonante non solo nella nostra vita locale, ma in ,quella italiana, e forse anche nella Chiesa universale». Non si è trattato solo del collaudo di una nuova impostazione orga- _nizzativa. Di mons. Montini si è parlato e si è scritto molto in questi anni, specialmente dopo la sua nomina ad arcivescovo di Milano. Non è che egli abbia rnai dichiarato ai quattro venti di essere l'assertore di un orientamento progressist~ di politica della Chiesa: tuttavia vari episodi testimoniano in lui la preoccupazione che la politica di potenza seguita dalle attuali gerarchie romane possa alla lunga causare più danni che vantaggi alla Chiesa . e al suo prestigio. Di qui le sue simpatie per il mo11do cattolico francese e tedesco, meno ricco di trionfi esteriori, e tuttavia più vigoroso e vitale, meglio inserito nella vita culturale e morale della società. Di qui anche il suo appoggio, prudentissimo -ma sicuro, a quei gruppi che nel rispetto •<lello' rtodossia tentino con l'esempio e la critica di ridestare uno slancio religioso che in larghe zone del mondo cattolico italiano appare esaurito. ·Nell'opinione di molti, quindi, mons. Montini è il rappresentante di un orientamento, qt1anto meno di « moralizzazione della vita pubblica» della Chiesa, e forse di sincera apertura verso i problemi e le forze nuove della vita contemporanea: perciò è verosimile che la Missione di Milano lo abbia impegnato non solo nella sua responsabilità gerarchica e nel suo fervore pastorale, ma anche in questo suo meno visibile1 e però più significativo, ruolo nell'ambito del mondo cattolico. Due direttrici si è data la Missione: una verso l'interno ( « ravvivare la coscienza e la vita cristiana dei fedeli>>) ed una esterna, basata natural- ..:mente sulla prima, e ispirata al criterio di adeguare l'opera apostolica alle [16] .,f Bibloteca Gino Bianco
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