Nord e Sud - anno V - n. 40 - marzo 1958

d'una nostra nobile tradizione di studi »; 3) è falso che i neopositivisti viennesi rappresentassero « gli interessi della Chiesa e della Corte (o degli eredi di questa)»: essi invece si opposero a Dolfuss; 4) non si possono <e mettere nello stesso paniere » neopositivisti e cattolici, stante la diversità delle loro concezioni; 5) ho solo « leggiucchiato » Ceccato; 6) sostenendo la preconcetta tesi dell'omogeneità della cultura italiana, servo oscuri interessi.· Mi libero subito della quinta obiezione: qualche anno fa (ero poco più che «matricola») il professor Ugo Spirito mi consigliò (ma parecchio dopo avermi consigliato altri testi!) di prender visione degli scritti di Ceccato, che, seguendo il consiglio, sin da allora conobbi. Comunque Cec• cato, non foss'altro che per il suo vivo senso dell'umorismo e per i « suoi consapevoli limiti », è un caso a sè tra gli studiosi cari al Rossi-Landi: tornerò presto sulle sue idee e i suoi suggerimenti, ma non potevo tracciarne un profilo bio-bibliografico in uno scritto d'assieme sul neopo .. sitivismo in Italia. Del resto, Rossi-Landi non confuta la mia affermazione: essere l'antistoricismo di Ceccato un caso isolato in Italia. E passo alle altre obiezioni. 1) La prima obiezione è la sola fatta a qualcosa che io abbia realmente scritto. Devo dire che tanto credo alle tradizioni, quanto poco credo, in genere, a chi, soccombendo a una visione non saprei se scolastica o mili- , taresca della storia della filosofia, fa gran conto dei « movime11ti filosofici ... Affermando che in Italia non vi è un movimento neopositivistico, _non intendevo insinuare alcunchè, o, se qualcosa insinuavo, era un giudizio po• sitivo: ·credevo, d'accordo con Uberto Scarpelli, che ognuno degli studiosi italiani attenti alla filosofia analitica avesse una sua ragionata e autonoma posizione e si ridesse dei movimenti «unitari». Rossi-Landi dice di no. Comunque, se la definizione di movimento è quella data dal Bergmann (origini comuni e reciproco insegnamento dei suoi membri) e , non smentita dal Rossi-Landi,. continuo a credere che l'ex esistenzialista professor Nicola Ab.bagnano, l'ex giurista storicista idealista Norberto Bobbio, il neorazionalista professor Ludovico Gey.mon.at, per citare solo i tre maggiori, non abbiano origini comuni, non hanno imparato l'uno dall'altro più che da altri, e pertanto non costituiscono un movimento unitario, se pure è possibile a persone intelligenti che si occupino di cose filosofiche •costituire movimenti filosofici unitari. Inoltre, nella lista degli aderenti al movimento analitico italiano vi è una singolare inclusione, quella di Eugenio Garin, e per lo meno due singolari esclusioni: Paolo Filiasi-Carcano e Alberto Pasquinelli. Quanto alla lista degli elementi caratteristici del movimento analitico italiano, essa è analoga ai malfatti programmi dei peggiori partiti politici: così generica che ognuno che lo volesse potrebbe riconoscervisi tranquillamente. [116] Bibloteca Gino Bianco

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