Nord e Sud - anno V - n. 40 - marzo 1958

puta pessimo con un lunghissimo saggio. Lei comprenderà come, almena:- in questa sede, io debba accontentarmi di alcune osservazioni esemplificative. Del resto, sugli argomenti toccati da De Mauro i libri e i lunghi saggi già. ci sono: son proprio quelli che1 egli ignora, o trascura., o interpreta· e cita a casaccio. · De Mauro comincia con la perentoria asserzione che << in Italia il diffondersi dell'interesse per i problemi posti dal neopositivismo e., più ge. neralmente., dalla filosofia analitica non ha condotto alla costituzione d'un. movimento neopositivistico» (p. 31). Certo il movimento formatosi in Ita lia non è neopositivistico nel senso · ristretto del termine. Su questo punto· gli studiosi italiani interessati alla cosa hanno scritto decine e decine di pagine. Ma che un movimento esista non si può negare. Quello che De Mauro tenta di fare (con quanto rigore scientifico., giudichi i[ lettore) è di ingenerare un equivoco fra i due tipi di movimento. Siccome a molti Ital'iani l'etichetta « positivismo » (e sia pur «neon) non piace., e siccome gli stessi.· filosofi italiani di ispirazione largamente neopositivistica e logico-lingui stica hanno polemizzato contro l'uso indiscriminato di quella etichetta, il' Nostro ne « deduce » addirittura che nessun movimento esiste. Vediamo dµ, vicino come procede. Egli « documenta n la sua pri?na asserzione semplicemente con l'avanzarne un'altra: gli studiosi che si dedicano all'analisi de[ -linguaggio e alla metodologia delle scienze « trovano la loro .origine in-. tellettuale in tradizioni disparate ... e, pertanto [ mio corsivo: che razza di conseguenza è mai questa?], non hanno nè u1i'origine nè uno stile in comune l) (P. 32); e così via. La seconda asserzione, che dovtebbe sostenere. la prin1a, è affatto gratuita perchè, a sua volta., non poggia su documentazio ne alcuna. Inoltre è falsa. Soltanto un cieco intellettuale potrebbe negare che nelle pagine di personalità così diverse come l'ultimo Abbagnano., N. Bobbio, M. Buccellato, S. Ceccato, E. Garin, L. Geymonat, G. Preti, Paolo· Rossi, Pietro Rossi., G. Sartori, U. Scarpelli, V. Somenzi, G. Vaccarino., C.A. Ji'iano, A. Visalberghi e molti altri (per tacere dei più giovani e dei meno \ noti), numerosi siano gli elementi comuni: abbastanza numerosi e precisi per disting~erli, con nettezza sia dai gentiliani., dai crociani di tipo metafisieo· e dai « problematicisti », sia dai cattolici di varia organizzazione intellettua• le. Molto in breve, questi elementi potrebbero essere elencati come segue: amore per un discorrere e per un pensare semplice e piano; atteggiamentQ storiografic_o estremamente prudente e circostanziato; tendenza verso uno stori-- cismo integrale, che tenga conto di tutta la complessità storica e logica dei problemi anzichè sussumerli sotto categorie preconcette., che si ritengQn<? validt; una volta per tutte; interesse per le varie tecniche di analisi del linguaggio; in.teresse per il pensiero scientifico~· rivalutazione o nuova tJ<;ilu-- tazia1ie dei rapporti fra ricerca filosofica e vita culturale, nonchè fra riç~rcQ· [105] Bibloteca Gino Bianco

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