Orbene - e veniamo così a quella che ci sembra essere la conclusione fondamentale di questa corsa fra i numeri - se si confrontano i dati relativi alla disoccupazione con quelli dell'incidenza della superficie valliva sui territori dei singoli Comuni, appare chiara l'assoluta incontrovertibilità della conclusione, a cui è pervenuta l'inchiesta svolta · dal gruppo del Mulino: « La di·soccupazione e la sottoccupazi'one aumentano con l'aumentare della percentuale dei terr,itori vallivi sulla s-uperficie complessiva». Questa constatazione è della massima importanza, perchè dovrebbe convincere chiunque che le opere necessarie alla difesa dal mare del Delta polesano, e cioè, soprattutto, la interclusione della sacca dei Scardovari e quella della bocca del porto di Caleri, lungi dal danneggiare l'economia della zona del Delta, permetterebbero di procedere alla bonifica di tutte le valli da pesca, con il conseguente avvio a soluzione del problema gravissimo della di~occupazione della manodopera locale. A questo punto il discorso potrebbe dirsi forse concluso, se da più parti non si facesse notare, con l'evidente scopo di perdere ulteriormente tempo, che in tutta la zona del Delta è in atto un fenomeno bradisismico (più correttamente, per non arrischiare alcuna diagnosi del fenomeno, dovrebbe dirsi d1 subsidenza). Le ipotesi avanzate al riguardo sono diverse: e così qualcuno pensa alle estrazioni metanifere, qualcun altro all'alluvione del 'SI. Questa ultima ipotesi sembrerebbe tuttavia da escludersi, poichè il fenomeno si verifica anche nell'isola di Ariano, dove non giunsero le acque di allagamento; e d'altra parte, non sembra eccessivo ad alcuni tecnici il carico delle acque (tre metri circa), nel quale dovrebbe ravvisarsi l'agente primo del fenomeno di subsidenza. In relazione alla prima ipotesi, bisogna notare che alcune rilevazioni compiute per conto del Centro Italiano Metano (CIM) dal prof. Puppo permettono di vedere che il centro massimo di depressione si raggiunge a Ca' Giustinian, nel Comune di Contarina (30 cm. all'anno), mentre il fenomeno perde d'importanza via via che ci si allontana dall'asse del Po. Nella zona delle attuali arginature a mare esso raggiunge al massimo i 10 o 5 cm. all'anno. A stare a queste rilevazioni, si deve dire, allora, che il fenomeno di subsidenza ha scarsissimo rilievo nelle zone dove dovrebbero costruirsi le nuove difese a mare; sicchè non v'è ragione alcuna [95] Bibloteca Gino Bianco •
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