Crisi atlantica e politica tedesca di Rènato Giordano La conferenza della NATO a Parigi ha· mostrato chiaramente i sintomi di una crisi grave dell'alleanza atlantica. Ci si può sempre consolare, asserendo che la conferenza è stata utile perchè è servita a portare alla ribalta i motivi di contrasto; ma non si cambia per questo il problema, nè se ne sminuisce la gravità. Il dato di fatto è che una riunione, indetta per sancire l'accordo . sull'impianto dei missili a media portata nei paesi europei, si è conclusa con una risoluzione, il cui punto principale consiste nella richiesta di negoziati con l'URSS. Il Governo degli Stati Uniti, rappresentato dal Presidente Eisenhower, aveva affrontato la conferenza con l'idea che gli europei fossero più che ansiosi d'ottenere l'installazione degli impianti per il lancio dei missili; ed ha dovuto invece constatare che alcuni di quei governi europei volevano evitare impegni precisi, guadagnare tempo, cercare le strade del dialogo con Mosca. Il Canceliere Adenauer, che finora aveva sostenuto con assoluta intransigenza la tesi di non subordinare nessuna iniziativa costruttiva dell'occidente all'attesa di un illusorio nuovo corso sovietico, è parso trasformarsi nell'assertore più convinto della necessità di aprire nuovi negoziati con i russi. In realtà, proprio l'atteggiamento di Adenauer è, a nostro avviso, il fatto veramente nuovo della Conferenza di Parigi, e senza dubbio l'elemento più grave, per lo meno potenzialmente più grave. C'è nello svolgimento della riunione della NATO, un che di paradossale. È dalla primavera del '55, dalla Conferenza di Ginevra tra i Quattro Grandi, che si è levata, in numerosi circoli politici europei, la l [7] Bibloteca Gino Bianco
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