Nord e Sud - anno V - n. 39 - febbraio 1958

di braccianti e di salariati fissi. In questo territorio, dai contrasti sociali più netti, dove il problema agrario è più acuto, la Democrazia Cristiana, nel '46, è debolissima (consegue appena il 15% dei voti, di fronte al 29,3% della sinistra e al 34,5% della destra). L'acutezza dei contrasti sociali avvantaggia, in questa zona, la destra - che presenta un chiaro volto di reazione agraria - a danno della D.C. che non ha ancora una fisionomia definita, ma oscilla tra conservazione e riformismo, non garantisce gli agrari e non accende le speranze delle masse contadine. Queste piuttosto votano compatte, come a Pisticci, per il candidato repubblicano Alessandro Bruni, araldo della lotta contro gli agrari locali (perciò, alla percentuale delle sinistre andrebbe aggiunto il 19,6% dei voti conseguiti dal P.R.I.). 111 questa zona, il cui epicentro politico e sociale è Montescaglioso, l'impegno riformistico della D.C. è di là da venire. I risultati elettorali del 1946 rivelano una situazione di acuto disagio. Pri1na ancora dei luttuosi fatti di Montescaglioso, essi propongono all'attenzione dei partiti e del Governo il problema del materano, che è il problema stesso delle masse rurali del Sud, le quali attraverso il voto alle sinistre manifestano la protesta contro la reazione agraria e le disumane condizioni di vita. Risultarono eletti deputati alla Costituente Emilio Colombo (voti di preferenza 20.922) e Mario Zotta (19.596) per la Democrazia Cristiana; Francesco Saverio Nitti, con 28.101 voti preferenziali, per l'U.D.N.; Fausto Gullo, con 15.756 voti preferenziali, per il P.C.I.; Enzo Pigna tari, con 11.526 voti di preferenza, per il P.S.I.U.P. Al posto di Nitti e di Gullo, eletti anche nelle liste nazionali, subentrarono l'on. Vito Reale e l'avv. Luigi De Filpo, che avevano avuto rispettivamente 16.266 e 5.908 voti di preferenza. Due seggi non furono attribuiti in sede circoscrizionale. (Continua) [80] Bibloteca Gino Bianco

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