del genere attenuerebbe le difficoltà di alloggio che sovente ostacolano la mobilità. della manodopera>>. Si vedano qui le recenti dichiarazioni di Erhardt: « Gli sforzi dell'Italia per eliminare il problema meridionale perseguono un obiettivo genuinamente europeo ... Il Govertio federa/e offre dl'iniziativa delle imprese tedesche ogni possibile appoggz·o affinchè possano dare la loro collaborazione allo sviluppo economico del Mezzogiorno ... Sono stati messi a disposizione 50 milioni di marchi per il finanziamento di imprese che operano e opere.- ranno nell'Italia meridionale ... Proprio in qitesti ultimi mesi si registra una maggiore partecipazione e collaborazione di imprese tede,sche a importanti, progetti di sviluppo economico iti Italia ... Vorrei auspicare che la collaborazione italo-tedesca, dal settore della ricerca e dello sfruttamento delle fonti di energia, possa este11dersiin crescente misura -a tutti: i settori dell'industria e dell'agricoltura». Anche qui una conferma della importanza di una direttiva come quella indicata dal prof. Saraceno e dalla prospettiva che si apre per il Mezzogiorno i11conseguetiza della· apertura del Mercato Comune, in generale, e della istituzione della Banca degli investimenti, in particolare. Il problema politico immediato consiste dunque nel fissare quella direttiva e nell'approfondire questa prospettiva: sul piano della politica estera e su quello della politica economica; sul piano della Banca degli Investimenti e su quello del Comitato dei Ministri .per il Mezzogiorno; sul piano del Governo e su quello dei partiti. Non è vero dunque che ci sia un conflitto fra integrazione europea e industricdizzazione del Mezzogiorno: anzi la prima può favorire la .reconda. Documenti come il rapporto del prof. Saraceno, il rapporto dell'OECE, le dichiarazioni di Erhardt, sono più che significativi in questo senso. Ma il conflitto, e sarebbe conflitto grave e funesto, potrebbe prodursi per insufficienza dell'azione di governo. Ed è lecito a questo punto avanzare il dubbio che governi come questo dell' on. Zoli - sottoposti alle più contrastanti pressioni parlamentari ed antiparlamentari, condizionati cioè fuori del Parlamento dai gruppi di pressione che rappresentano potenti interessi verticali, così come sono condizionati in Parlamento dai voti monarchici e fascisti - possano seriamente impostare e condurre avanti una politica che tenga effettivamente conto degli indiriz~i auspicati dal rapporto del Presidente del Comitato per lo sviluppo dell'occupazione e del reddito. [6] Bibloteca Gino Bianco
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