Nord e Sud - anno V - n. 39 - febbraio 1958

Alla vigilia delle consultazioni elettorali del '46, nella Democrazia Cristiana si configura e prende forza un'ala conservatrice che cerca di contrastare le inclinazioni progressiste dei primi fondatori. I socialisti, divisi dalle lotte di predominio tra i vari maggiorenti, perdono terreno presso i contadini. La propaganda degli attivisti comunisti fa sempre più breccia nelle campagne; gli uomini del P.C.I. sono usciti dalla fase delle incertezze e delle improvvisazioni iniziali e già agiscono secondo un indirizzo che tiene conto delle particolari condizioni dei ceti rurali cbelMezzogiorno. Il Partito Comunista si è assicurato, in seno al Governo, il controllo del Ministero dell'Agricoltura e della Federazione clei Consorzi Agrari; con i decreti Gullo sulla ripartizione dei prodotti e sulla riduzio11e del 300/4dei canoni di affitto esso si è foggiato un ottimo strumento per la propaganda e la penetrazione presso le masse contadine. L'agitazione per l'occupazione delle terre, che troverà il P.C.I. pronto ad assumerne la direzione, è già cominciata in Basilicata nell'autunno del '44, quando sono ormai cessati gli effimeri benefici del mercato nero e le popolazioni contadine si sono ingrossate dei reduci e degli smobilitati; le prime manifestazioni si sono avute a Calvello, a Laurenzana, a Ruoti; poi l'agita- • zione si è estesa ai comuni del Melfese e del Materano, ai grossi feudi Doria e !tuffo nell'A.viglianese. Nella primavera del '45 tutte le campagne lucane sono più o meno in fermento; e solo nell'ottobre si ha, con la legge Gullo sulla concessione delle terre incolte, il primo provvedimento governativo che, prendendo atto di questo fenomeno, cerca di soddisfare in qualche modo le richieste dei contadini. Questa legge, che si allinea agli altri decreti Gullo, costituisce l'incentivo alla formazione di cooperative agricole, e consente di incanalare il movimento, sorto spontanea1nente nelle cam·pagne meridionali, nelle organizzazioni sindacali e quindi politiche controllate dal P.C.I. Ma intanto (di là dai partiti inquinati chi più chi meno dal gioco clientelistico) il problema della scelta tra monarchia e repubblica traccia la vera linea di divisione tra coloro che aspirano ad un rinnovamento delle istituzioni e delle strutture sociali e quelli che invece lo paventano. Sotto le bandiere monarchiche si ritrovano le forze del conservatorismo sociale; !'ideale repubblicano riaccende le speranze dei contadini, diventa per i ceti rurali un mito di rinnovamento democratico e sociale. Manifestando la · (65] Bibloteca· ino Bianco

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