<lini il comunista Michele Mancino, che durante il fascismo ha subito il carcere e le persecuzioni (8 ). Lo sviluppo dei comunisti (che contano ormai nelle loro file anche elementi borghesi e di ceto medio come l'avv. De Filpo, primo segretario della Camera del Lavoro di Potenza e futuro deputato alla Costituente) spinge anche gli altri maggiori partiti dello schieramento nazionale ad organizzarsi. Solo i socialisti, già divisi da lotte interne di predominio tra Di Napoli (che fu per qualche mese Ministro nel Governo di Salerno), Pignatari - erede di una tradizione riformista legata al nome di un fratello e dello zio Ettore Ciccotti - e Torrio, sostenitore di una stretta unità di azione con i comunisti, non sentiranno mai l'esigenza di una organizzazione di partito moderna ed efficiente. I democristiani invece, che già godono dell'appoggio delle parrocchie, soprattutto per impulso del giovane segretario del Comitato provinciale, il prof. Michele Marotta, vengono chiarendo la loro fisionomia di partito di massa, e cominciano ad entrare in concorrenza con i comunisti nell'organizzazione dei sindacati e nella propaganda tra i contadini. In questo periodo la Democrazia Cristiana, per l'influenza esercitata sugli aderenti, quasi tutti provenienti \ dalle file dell'Azione cattolica, da un giovane sacerdote, si presenta a Potenza come movimento avanzato, di sinistra cristiana. Il carattere di rigide organizzazioni di massa assunto dai partiti è, come abbiamo già rilevato, il fatto nuovo delle regioni meridionali dopo la caduta del fascismo. Di fronte a questo fenomeno, che viene sempre più accentuandosi, le clientele nittiane, realiane, ceraboniane, vedono decadere la loro influenza politica, e restano incerte tra la tentazione di trasmigrare nei più forti partiti di massa e la speranza di poterli manovrare, almeno sul piano locale, secondo le loro esigenze. A questo punto non è superfluo precisare che le clientele nittiane non esauriscono la rappresentanza dei ceti di cui sono l'espressione politica. Questi ceti comprendono i cosiddetti << galantuomini >>, cioè la piccola e media borghesia di paese, ( 8 ) Già nel '44 fanno la loro apparizione in Basilicata i primi funzionari inviati daìla Direzione comunista per organizzare il partito. Con l'arrivo dei funzionari le sezioni del P.C.I. perdettero man mano la fisionomia libertaria dei primi tempi, e molti operai ed artigiani, delusi, o passarono al P.S.I.U.P., oppure costituirono dei gruppi scis~ionistici, destinati a dissolversi in breve volgere di tempo. [63] Bibloteca Gino Bianco
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