combattuto; ma per altri nittiani, come l'on. Michele Gioia di Latronico e il dott. Petraccone di Muro Lucano, l'operazione è facile. Alla fine anche Reale, che ha visto intanto fallire il tentativo di dar vita ad un cosid<letto Fronte Nazionale da lui patrocinato, riesce ad entrare nella Democrazia del Lavoro, malgrado l'opposizione dell'ex deputato Francesco Cerabona, · tornato in Basilicata con il prestigio della carica di ministro nei Gabinetti Badoglio e Bonomi. Con l'ingresso di Reale nel Partito demolaburista quasi tutti i vecchi notabili sono ormai di nuovo in prima fila nella vita pubblica, ma questa volta non più in posizione di assoluto predominio, bensì costretti a fare i conti con elementi più sensibili politicamente e rappresentanti i nuovi partiti. Ed è malinconico constatare come tale reinserimento sia stato possibile proprio attraverso quei C.L.N. che, nel pensiero di molti, dovevano rappresentare un fatto rivoluzionario nella vita meridionale. Se per i « notabili » il problema da risolvere è ancora e solamente quello di partecipare al potere, di consolidare posizioni personali e di garantire gli interessi delle clientele, nel periodo 1944-1945 incombe ai partiti, da poco sorti, il difficile compito di farsi interpreti della situazione sociale, di acquistare adesioni agli ideali che rappresentano, di trovare sostegno morale, tra le masse, alla politica antifascista, insidiata e contrastata dalle cricche monarchiche che cercano, in un estremo tentativo di salvezza, di rovesciare le responsabilità, di mobilitare gli scontenti, di scatenare ancora una volta la reazione sanfedistica (7 ). Purtroppo, com'è naturale, nel rinnovato clima di libertà si palesa . il secolare disagio dei ceti contadini, che il fascismo aveva preferito ignorare, e che la guerra aveva reso più acuto. A ciò si aggit1ngono la crisi ( 7 ) Con i partiti fecero un'effimera apparizione anche alcuni giornaletti locali, che, nell'assenza della stan1pa nazionale, venivano avidamente letti dal pubblico. Si trattava di foglietti a due o a quattro pagine, di piccolo formato, stampati con mezzi rudimentali, spesso su carta colorata, l'unica disponibile sul mercato. Poveri d{ contenuto, questi foglietti illustravano i programmi dei partiti che pagavano le spese. di tipografia. Ne ricorderemo alcuni: Il Lavoratore (socialista), L'Ordine (democristiano)!' il Gazzettino (realiano) Rinascita (portavoce dell'avv. Pagliuca), Vita Lucana (liberale), Azione Proletaria (coinunista). [61] Bibloteca Gino Bianco
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