Nord e Sud - anno V - n. 39 - febbraio 1958

locale, che ottennero poche centinaia di voti, i maggiori partiti dello schieramento nazionale ebbero i seguenti risultati: D.C. 80.094 voti; U.D.N. 58.509.; P.S.I.U.P. 41.626; P.C.I. 33.360; U.Q. 22.026; P.R.I. 7.644; P. d'A. 5.340. Se la maggioranza dei suffragi era quindi toccata a liste come quelle della Democrazia Cristiana e dell'Unione Democratica Nazionale - che raccoglievano in larga misura l'eredità dei « notabili » del prefascismo - notevole era stata l'affermazione delle liste di sinistra e, tra queste, soprattutto della lista dei socialisti: quello socialista era infatti, si può dire, l'unico partito popolare che avesse una certa tradizione di lotta politica e sindacale in alcuni dei maggiori centri della regione. In questi centri, come i risultati elettorali del 1946 dimostrano eloquentemente, si era iniziato, con la caduta del fascismo, un moto di rinnovamento, per lo meno nelle coscienze, di cui tutti i gruppi politici dovettero tener conto. Tale movimento era apparso più evidente nella vivacità delle prime manifestazioni politiche e nell' entusiasmo con cui dirigenti improvvisati, nuovi alle lotte dei partiti, affrontarono i primi problemi conseguenti alla riconquista della libertà: da quelli dell'organizzazione dei partiti e delle camere del lavoro, a quelli più ardui della propaganda in un ambiente disorientato dagli avvenimenti e distratto dalle difficoltà della congiuntura economica, a quelli dell'amministrazione dei comuni dove uomini « nuovi » furono portati dal favore popolare a riempire il vuoto lasciato dal fascismo. , In ,,-erità nel periodo tra la caduta del fascismo e l'arrivo degli alleati nel settembre 1943, non si notano in Basilicata segni manifesti di una benchè minima ripresa di attività politica. I superstiti rappresentanti dell'opposizione antifascista riannodano nel chiuso delle loro case o degli studi prof essionali i contatti interrotti nel ventennio, preparandosi a riprendere in mano, com'è nelle loro speranze, la direzione del potere, mentre l'incertezza del momento e la carenza delle autorità, sempre più esautorate di fronte· all'incalzare degli eventi, rendono possibili alcune ma11ifestazioni di rivolta, di cui sono protagonisti i contadini. Queste manifestazioni diventano più frequenti man mano che sotto il peso della sconfitta militare la tradizionale organizzazione politico-burocratica sembra sfasciarsi. Sicchè gli Alleati, risalendo dalla Calabria, trovano che due comuni lucani (Irsina e Maschito) hanno già proclamato la <<repubblica». Questi episodi non [SS] Bibloteca Gino·Bianco I

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