sociali e, di nuovo, strutture linguistiche, in breve tutti i patterns, tutti i moduli relativamente costanti del mondo umano costituiscono l'oggetto di queste ricerche .. E ciò spiega come mai giuristi come Hans Kelsen, economisti come J ohn Maynard Keynes, molti linguisti americani, si siano mossi nell'orizzonte mentale della filosofia analitica (6 ). Infine l'interesse per le forme linguistiche e per l'analisi dell'espe- , rienza ha un duplice riflesso storiografico, sul metodo e sugli argomenti della storia della filosofia. Da un lato, nei loro sommari disegni storici, neopositivisti e analisti tendono a porre in evidenza quei periodi di storia del pensiero filosofico relativamente in ombra nella storiografia di diverso orientamento filosofico, nei quali gli interessi tipici del movimento analitico hanno predominato sia pure in forma embrionale (7). D'altra parte essi, per lo meno tendenzialmente, trasferiscono nell'analisi di anteriori momenti di sviluppo del pensiero filosofico il medesimo interesse che al presente mostrano per le condizioni linguistiche entro cui si svolge la ricerca filosofi.ca; e in tal modo attuano o almeno suggeriscono un'importante innovazione metodologica: l'assunzione dell'analisi linguistica a canone di interpretazione della storia filosofica. Come ora si vedrà solo in minima parte queste prospettive di ricerca hanno trovato effettivo sviluppo in Italia. a) L'analisi del linguaggio e l'estetica. Gli analisti inglesi, posti dinnanzi ai problemi dell'arte, della critica e dell'estetica, recano un loro contributo positivo eliminando una serie di problemi mal posti che hanno radice nell'arbitraria ipostatizzazione di certi usi linguistici o nell'uso di termini e formulazioni inadeguate. Tuttavia la loro incapacità di intendere al di là dei dati linguistici la complessità storica delle (6) Per i rapporti tra Kelsen e il Wiener Kreis v. V. G10RGIANNI, cit., passim. Per J. M. KEYNES,BARONEp,p. 89-90. Per la linguistica americana, v. la informatissima rassegna di R. A. HALL jr., La lz,'nguisticaamericana dal 1925 al 1950, << Ricerche linguistiche», I (1950), 2, pp. 273-302, in particolare p. 301. (7) Tipiche le liste di «precursori» fornite da O. NEURATH, Le Développement, cit., p. 58, e J. JoERGENSEN, The Development, cit., p. 6: i sofisti, Epicuro e gli epicurei nel mondo antico; nel medievale i nominalisti; e poi, oltre Hume e tutti gli illuministi, Comte, Mill, Avenarius, Mach, Helmholtz, Rieman, Poincaré, Enriques, Duhem, Boltzmann, Einstein, Peano, Frege etc . . [25] Bibloteca Gino Bianco I
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