Com'è noto e come già si è avuto occasione di ricordare, il movimento neopositivistico ha trovato la sua prima origine a Vienna, cioè in un ambiente culturale che, rimasto a lungo estraneo agli sviluppi più significativi della filosofia e della cultura europea, fu ricco di personalità di studiosi e di uomini di cultura assai singolari, che colà hanno ricevuto la loro formazione ed hanno vissuto nei primi tre decenni di questo secolo. Si tratta di personalità assai diverse e diversamente orientate, spesso ignare le u~e delle altre, che tuttavia mostrano quasi tutte un tratto comune nell'interesse per una dimensione dell'attività umana altrove negletta talora quasi del tutto: l'attività linguistica. Il Wiener Kreis, dalle sue origini alla dispersione dei suoi componenti nei diversi Paesi europei e negli Stati Uniti, ha sempre tenuto vivo questo interesse che lo lega al suo ambiente d'origine, lo ha sviluppato e ne ha tratto incentivo per una serie di ricerche di tipo diverso: indagini psicologiche dei comportamentisti americani, ricerche logico-linguistiche della scuola di Chicago, ricerche di tipo << storico >> degli analisti inglesi. Le ricerche linguistiche sono quindi la prima e più caratteristica direzione di ricerca aperta dalla filosofia analitica (5 ). A questa prima si aggiunge una seconda direzione di ricerca, quella lungo la quale si svolgono, trovandovi unità, le indagini e le analisi della struttura, ma non del fondamento, degli schemi intersoggettivi e degli istituti tra i quali si svolge l'esperienza umana: istituti giuridici e sistemi economici, sistemi di concetti empirici o astratti, strutture (5) Naturalmente le origini «regionali>> del neopositivismo spiegano solo in parte l'origine dell'interesse per le forme linguistiche ormai assai diffuso in Europa e negli Stati Uniti: esso ha altre cause nel mondo contemporaneo. Una, assai importante nella cerchia filosofica, è stata indicata da P. F1LIASI CARCANO (del quale si vedano i due scritti fondamentali, anche se, specie il primo, in più punti discutibili: Il neopositivismo nel contesto della filosofia contemporanea e Neoposr:tivismo, fenomenologia, esistenzialismo, entrambi in « Giornale critico della filosofia italiana », risp. XXXIII, 1954, 2, pp. 241-268, e XXXIV, 1955, I, pp. 12-16), nell'incontro e nella possibilità di confronto fra tradizioni filosofiche diverse. Forse la spiegazione di Filiasi va ulteriormente generalizzata: l'interesse per il linguaggio (spesso dilettantistico) nel mondo contemporaneo si connette in genere allo scontro e alla fusione di tradizioni non solo filosofiche, ma morali, politiche, intellettuali diverse, che trovano il primo e sensibile « punto d'attrito>> proprio sul· piano linguistico. [24] Bibl.oteca Gino Bianco
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