Nord e Sud - anno V - n. 39 - febbraio 1958

compresa, è lontana da queste correnti filosofiche, tanto se non più di quanto è lontana dallo storicismo: gli ircocervi marxistico-analitici, esistenzialistico-analitici e via dicendo, in tanto sono possibili in quanto l'adesione a tali teorie è solo superficiale e, perchè esse valgono esclusivamente come pretesti polemici antistoricistici: quel che non. sarebbe possibile sul piano della teorizzazione filosofica, è possibile nella pratica (3 ). Ancora altri fatti provano che negli zelatori del neopositivismo manca assai spesso ogni serio e reale interesse per codesta corrente filosofica: i neopositivisti italiani hanno lasciato che il Tractatus del Wittgenstein, che del neopositivismo è l'opus maximum, fosse edito in Italia da uno studioso cattolico; hanno lasciato a due studiosi in aperta polemica contro le tesi neopositivistiche, al Barone e al Giorgianni, il compito di fornire alla cultura italiana gli strumenti indispensabili per un'ampia conoscenza del movimento analitico europeo ed americano; insomma, hanno preferito all'approfondimento delle ricerche avviate da neopositivisti e analisti stranieri la loro sterile celebrazione. Non deve a questo punto stupire se si afferma che la polemica antistoricistica ha in gran parte soffocato le possibilità di sviluppo della filosofia analitica in Italia, e se tra coloro che hanno effettivamente contribuito a tale sviluppo sono soprattutto quegli studiosi che, come ha detto lo Scarpelli, convinti dell'interesse della filosofia analitica, non sono però disposti a rompere con la tradizione vichiana, kantiana e hegeliana da cui molto hanno imparato e molto ritengono di dover ancora imparare. Prima di prendere in esame almeno alcuni (4 ) di codesti effettivi contributi e arricchimenti della filosofia analitica e della nostra cultura, è però opportuno caratterizzare sommariamente le direzioni fondamentali verso cui si orientano i problemi, le indagini e gli interessi della filosofia analitica europea e americana . .( 3 ) Le considerazioni svolte nel testo mi impediscono purtroppo di aderire alle idee di ALDo VrsALBERGHcI,he, recensendo il volume di G1uL10 PRETI, Praxis ed Empirismo (Torino, Einuadi, .1957),ha sostenuto in « Il Mondo>>,X (1958),n. 464 (7 gennaio), p. 8 (rubrica Il tempo e le idee), la legittimità del sincretismo di neopositivismo, pragmatismo, marxismo, esistenzialismo e storicismo, tentato dal Preti. ( 4 ) I limiti sono imposti ,oltre che dallo spazio, dalla competenza, purtroppo ristretta, di chi scrive. (23] Bibloteca Gino Bianco •

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