introdurre in Italia tali oroblemi rimovendo l'influenza della tradizione .l filosofica idealistica e storicistica, essi intraprendono la polemica contro il Croce e il Gentile: la polemica è evidentemente il mezzo; il fine invece è la diffusione della filosofia analitica. Senonchè, chi esamina la letteratura analitica e neopositivistica italiana non stenta ad accorgersi che in gran parte di essa questo rapporto si è completamente invertito: i discorsi e le celebrazioni della filosofia analitica sono diventati un pretesto per poter polemizzare contro la tradizione filosofica e culturale prevalente in Italia. Ricercare come ciò sia potuto avvenire, sarebbe estremamente impegnativo, poichè importerebbe uno studio completo dell'intera vita intellettuale politica e morale italiana degli ultimi dieci e, forse, degli ùltimi trenta anni; perciò è possibile indicare appena, e soltanto in via di ipotesi, alcune fra le cause per cui la polemica antistoricistica è stata assunta a fine esclusivo di tanta parte della letteratura neopositivistica italiana, nella superficiale ed erronea interpretazione della formula gramsciana dell'Anti-Croce, nello scoramento dinanzi ~Ila severità ed alla asprezza delle discussioni e degli studi filosofici e storici, nel desiderio di adeguare la vita italiana ad una mitologica « cultura contemporanea >) ( 2 ). • del linguaggio (1945-1955), << Rass. di filos. », IV (1955); 4, pp. 301-329. A titolo d'informazione aggiungerò che, almeno stando al materiale che ho potuto_ raccogliere, il 1953 è stato· l'anno in cui più frequentemente sono apparse pubblicazioni relative alla filosofia analitica; i tre anni successivi hanno segnato una flessione sempre più accentuata, ma nel 1957 si sono avuti sintomi di ripresa. (2) È difficile dire quanto danno si sia arrecato in questo dopoguerra italiano alla memoria di Antonio Gramsci, ogni volta che la sua formula dell'Anti-Croce, formalmente equivoca, ma non nel suo fondo, è stata interpretata come un banale pretesto per (< parlar male >> (l'espressione è opportunamente a doppio senso) di Croce. Di versa cosa era l' A nti-Croce di Gramsci : << Bisogna che l'eredità della filosofia classica tedesca sia non solo inventariata, ma fatta .ridiventare vita operante, e per ciò fare occorre fare i conti con la filosofia del Croce; cioè per noi italiani essere eredi della filosofia classica tedesca significa essere eredi della filosofia crociana (... ). Un lavoro di tal genere., un Antz·-Croce (.•. ), varrebbe la pena che un intiero gruppo di uomini ci dedicasse dieci anni di attività (. . . . Ma (... ) un A ntz·-croce deve essere anche un A nti-Gentile; l'attualismo gentiliano darà gli effetti di chiaroscuro nel quadro (... ) >> (A. GRAMSCI, Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce, 5, ed., Torino~ Einaudi, 1953, p. 200). Effetto di superficialità, il << gramscismo » ed il con- (211 Bibloteca Gino Bianco I
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