Nord e Sud - anno V - n. 39 - febbraio 1958

sciatore che Adenauer abbia ricevuto prima di andare alla Conferenza di Parigi, ha annullato la sua licenza natalizia per poter rimanere a disposizione del Cancelliere al ritorno di quest'ultimo a Bonn. Che Adenauer sia lontano dalla tesi Kennan-Bevan-Mendes-France è dimostrato, tra l'altro, dal netto rifiuto che egli ha opposto al piano polacco per una zona di disarmo atomico in Europa centrale (2 ). Nell'opinione di Kennan, la « libera zona atomica » dovrebbe essere la prima e migliore possibilità di un concreto negoziato con l'URSS, e dovrebbe spianare la strada al successivo accordo per la smilitarizzazione della Germania. La secca opposizione del Canceliere al Piano Rapacky dimostra che egli non crede ad una effettiva possibilità di accordo con Mosca su un problema specifico, meno che mai su una questione che preluderebbe all'unità tedesca, ma tende soltanto a dimostrare ai governi degli altri Paesi che a Bonn si tengono le fila della politica mondiale e non si può quindi pensare di trattare la Germania di Bonn come una potenza di secondo rango. Vorremmo dire, fatte le debite, ovvie distinzioni, che v'è nella posizione del Cancelliere una svolta alla Stresemann, uno Stresemann beninteso che dispone di mezza Germania soltanto e che non ignora i rapporti di forza tra Bonn, Washington e Mosca. È nostro convincimento che Adenauer non reggerà a lungo nella parte di « Friedemacher )), e che tra qualche mese annuncerà all'opinione pubblica ed all'opposizione che, falliti tutti i tentativi di ragionevole negoziato con Mosca, non rimane che battere la strada del rafforzamento dell'intesa occidentale. Tuttavia non ci si deve nascondere che la nuova politica di Adenauer lascia perplessi: il Cancelliere ha sottovalutato, sembra, le conseguenze negative che l'atteggiamento di Bonn ha avuto su tutto lo schieramento euro-atlantico. I francesi hanno immediatamente lanciato l'idea della Conferenza a (2) Il fatto che il Ministero degli Esteri di Bonn abbia, ai primi di gennaio, emesso un comunicato, in cui si afferma che il Governo della Repubblica federale studierà con molta attenzione il piano polacco, non ci spinge a mutare la nostra interpretazione. La risposta iniziale, del Cancelliere (il piano polacco « è irreale») corrisponde, a nostro avviso, al suo intimo convincimento; il comunicato del Ministero di Bonn obbedisce all'esigenza di conservare l'atmosfera diplomatica interessata e polarizzata sul problema tedesco. [15] Bibloteca Gino. Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==