Nord e Sud - anno V - n. 39 - febbraio 1958

mero dei privilegi, ma soprattutto i vantaggi della sua particolare situazione. La vita del centro riceveva quindi un indispensabile sostegno da tutta la serie di esenzioni fiscali e di privilegi di a~tro genere, e l'economia del centro veniva a dipendere proprio da questa particolare situazione. Agli inizi del Settecento, quando questo sistema di favorevoli provvedimenti I venne meno, lentamente altre attività sorsero: « la ricca e industriosa gente » del luogo sviluppò i traffici, le botteghe del paese divennero le « più . fornite dell'intiera Provincia», ed anche il porto vide crescere l'attività. In un paese dove regnava la malaria, l'aria salubre e la posizione giovarono molto al centro; in un regno dove la mancanza di strade rendeva difficili le comunicazioni, un porto attivo era fonte di lavoro. Ed anche la struttura demografica si andava trasformando: la gente, scendendo dal Castello, dove prima altre necessità lo· avevano spinto, si stabiliva a valle, fin giù al mare, dedicandosi più attivamente alla agricoltura ed alla pesca. Quando poi, e ciò avvenne molto più tardi, le comunicazioni terrestri si furono sviluppate, ed il porto perse quasi ogni importanza, divenendo asilo per le sole barche dei pescatori, il paese si andò lentamente dilatando secondo due direttrici fondamentali, quelle cioè che seguivano, a nord e a sud, le nuove vie di comunicazione: la strada e la ferrovia. Ma un'economia povera, come, in fondo, era quella di Maratea nella seconda m·età del secolo scorso, non poteva dar nulla di più; l'emigrazione rimaneva l'unica valvola. Si verificava così un nuovo processo di decompressione, che provocava effetti senz'altro positivi: da un lato il ridimensionamento delle strutture demografiche, dall'altro i non indifferenti benefici delle rimesse. La situazione così come si presenta ora è tutt'altro che negativa. Si verificherà, come altre volte, un nuovo adattamento ad una nuova forma di economia? Per ora solo un esame, per quanto sommario, dei primi effetti del nuovo processo di industrializzazio11e, potrà darci qualche utile indicazione. Ritorniamo quindi al problema che ci eravamo posti all'inizio: mettere in evidenza gli effetti, anche se non definitivi, del processo di industrializzazione che ha avuto inizio a Maratea con la creazione del lanificio. Esaminiamo gli effetti più facilmente controllabili perchè più appariscenti: l'assorbimento della mano d'opera locale, e le conseguenze di questo processo di trasformazione sulla. composizione demografica del centro. Lra' lto grado di auton1azione dello stabilimento, che ha determinato un notevole [118] Bibloteca Gino Bianco

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