Nord e Sud - anno V - n. 39 - febbraio 1958

fattori contingenti (quali possono essere l'esistenza di un deputato locale democristiano, l'azione esercitata da forti gruppi di Azione Cattolica, ecc.), ma soprattutto a fattori ambientali che hanno un peso determinante. Maratea non~presenta come tanti altri centri del Mezzogiorno il disastroso problema del bracciantato agricolo, nè quello di una grave disoccupazione; e neppure quello, tanto negativo, dell'isolamento; essa si presenta, invece, come un centro, che, appagate alcune esigenze fondamentali, vive senza essere stimolato dal bisogno di accelerare i tempi per risolvere i problemi rimasti insoluti. Del resto, la stessa struttura sociale chiarisce i termini di questo ristagno: è un insediamento umano formato, per la gran parte, da piccoli proprietari di terre e da famiglie di emigrati~ da gente cioè che vive accontentandosi della propria modesta condizione. Mancano quasi completamente nella stratificazione sociale alcune categorie, che fungono altrove da elemento di progresso per diverse e opposte esigenze: da un lato larghi strati di lavoratori delle industrie, dall'altro categorie fortemente _disagiate, come braccianti, pescatori, ecc. I primi si vanno lentamente formando, i secondi non sono tanti da scuotere lo stato attuale di cose. Maratea è dunque politicamente inerte, e non diversi da quelli rilevati possono essere gli orientamenti ed i gusti della popolazione. Quanto siamo andati sinora esponendo, ci pare sufficiente per avere un quadro abbastanza preciso della odierna situazione di Maratea. Che esso si allontani da quello lasciatoci dai cronisti dei secoli precedenti è naturale; volendo però vedere quali trasformazioni ha subìto il centro, e quale sia stato, attraverso il tempo, l'andamento dello sviluppo economico e demografico, indice a nostro avviso delle capacità di un popolo di seguire, adattandovisi, i mutamenti che l'economia del proprio paese subisce, rite11iamo opportuno ricordare alcuni particolari momenti della storia di Mara tea. , Al paese, che eb1 be per lungo tempo vita autonoma, furono da Giovanna II nel 1414 concessi numerosi privilegi, fra cui quello di non dover mai essere ceduta in feudo. A questo se ne aggiungevano numerosi altri, di natura strettamente economica, soprattutto per quel che riguarda i vari gravami fiscali. Poco più di un secolo dopo, Maratea veniva creata citta regia, diveniva cioè feudo della Corona, accrescendo così non solo il nu- (117] Bibloteca Gino Bianco

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