Nord e Sud - anno V - n. 39 - febbraio 1958

Un mercato, che viene tenuto ogni domenica in piazza, è affollato da numerosi venditori forestieri; ma, in verità, non ha danneggiato molto i commercianti locali. In conclusione, della popolazione attiva di Maratea, i 1049 iscritti all'Ufficio di collocamento, al 30-10-57, risultavano così divisi: 120 apprendisti; 160 ·agricoltori; 769 addetti all'industria (in massim-a parte edilizia). Inoltre vi sono: 182 coltivatori diretti (capifamiglia); 60 artigiani (compresi gli addetti ai trasporti); 70 commercianti. Oltre a questi, bisogna considerare i pochi professionisti ed un numero non precisato di impiegati, contadini, pescatori, ecc., non iscritti all'Ufficio di Collocamento. Maratea non aveva industrie fin quando nel 1953 non fu iniziata la costruzione di un lanificio da parte di un industriale di Biella, il conte Oreste Rivetti. Le uniche industrie (se così possiamo chiamarle) che esiste- \i·ano, e che esistono tuttora, sono tre frantoi, che lavorano solo da ottobre I a gennaio con un nu,mero molto limitato di persone (non più di dieci ciascuno); una centrale elettrica, che appartiene ad una impresa locale e che fornisce Maratea (non tutte le frazioni) e Trecchina, un paese vicino, ma che non rifornisce il lanifi·cio Rivetti, il quale riceve l'elettricità dalla Società Lucana Imprese Idroelettriche. Vi sono poi due in,dustrie del crine vegetale, che lavorano quasi esclusivamente per forniture militari. Il• lanificio del conte Rivetti rappresenta, quindi, di gran lunga la più importante industria di Maratea ed una delle più modernamente attrezzate del Mezzogiorno. E lo è perchè, fra le fab:briche di tessitura, è quella che prevede, secondo le notizie riportate dalla stampa, un investimento unitario per dipendente di 5,5 milioni. Questa cifra ci ~ndica l'alto grado di automazione dello stabilimento, che occupa, infatti, un operaio o·gni sei macchine; e ci dimostra anche perchè le fabbriche di Maratea e di Praia a Mare producono a costi notevolmente inferiori a quelli degli stabilimenti di Biella. Il numero dei dipendenti del lanificio di Maratea supera di poco il centinaio; oltre agli istruttori giunti dal Nord, nessun altro operaio è venuto da fuori: sono tutti giovani del luogo (alcuni dei 120 apprendisti) che sono stati formati con un lungo, forse troppo lungo, apprendistato. Oltre gli apprendisti che lavorano ai telai, la fabbrica occupa meccanici, idraulici, ecc. che fanno parte degli operai reclutati in loco. [103] Bibloteca Gino Bianco I

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