Nord e Sud - anno V - n. 39 - febbraio 1958

zio ne del Delta del Po e la bonifica e la trasformazione fondiaria dei terr~ni vallivi ed incolti nella provincia di Rovigo, fa espresso riferimento all'Ente per la colonizzazione del Delta padano, perchè ravvisa in esso (così si esprime la relazione allegata al disegno di legge) (< l'orga11ismopiù idoneo, sulla base della legislazione esistente, ad assumere il compito di portare a termine la bonifica e la trasformazione fondiaria del Delta polesano >>. Tuttavia ci sembra che anche il progetto socialista non dia una risposta sufficientemente chiara all'esigenza di coordinamento ed unificazione delle responsabilità. Non è del tutto chiaro, infatti, se il Magistrato del Po - del quale, oltretutto, si chiede il trasferimento ad Adria dalla attuale sede di Piacenza - debba coordinare soltanto le opere di difesa del territorio, sia :!al mare che dal fiume, o anche i programmi di bonifica, per l'attuazione dei quali si fa espresso riferimento, come si è detto, all'Ente per la colonizzazione del Delta Padano. Eppure questo è un punto fondamentale da risolvere. Posto che l'unica solt1zione possibile alla difesa integrale del territorio polesano importa, come si è detto, la chiusura della sacca dei Scardovari e della bocca del Porto di Caleri, ne consegue una stretta connessione fra opere di difesa e progetti di bonifica. Quindi, delle due l'una : o il Magistrato del Po non solo coordina tutte le opere di difesa, ma detta anche le direttive fondamentali per la bonifica dei territori vallivi, lasciandone poi l'attuazione all'Ente Delta; o bisogna dare a questa Amministrazione, non solo il compito di prosciugare gli stagni da pesca, ma anche i poteri per coordinare i lavori relativi alle arginature protettive. Si adotti l'una o l'altra soluzione importa poco. Conta soltanto che si intervenga risolutame11te ed efficacemente. GIULIO SALVI [98] Bibloteca Gino Bianco

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